Mattinata ad alta tensione, oggi davanti alla sede della Asl 8 di Cagliari. A fronteggiarsi davanti agli uffici della direzione sanitaria sono stati infatti i rappresentanti e i lavoratori del sindacato autonomo Ugl da una parte, circa venti persone, e gli altri lavoratori sempre dell’Aias con i loro rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e Usb dall’altra, una quarantina circa. Insomma una vera e propria contrapposizione sindacale con manifestazione e contro manifestazione. L’oggetto del contendere? La decisione assunta dal dg della Asl 8, Emilio Simeone, di mettere in pagamento gli stipendi arretrati di quattro mesi per 64 lavoratori dell’Aias. Fin qui tutto bene, se non fosse che gli emolumenti dovrebbe pagarli l’Aias. Che però, secondo quanto dichiarato dai sindacati, si rifiuta.
La decisione è stata contestata dal sindacato Ugl, che ha deciso di mettere in campo l’iniziativa di protesta lamentando discriminazioni verso i dipendenti Aias. Franca Orrù, segretaria regionale Ugl sanità, ha affermato: “La nostra contestazione nei confronti dell’Asl 8 si limita all’atteggiamento discriminatorio assunto dal direttore generale Emilio Simeone, che ha deciso di sostituirsi al legittimo datore di lavoro di questi lavoratori, cioè l’Aias, facendo figli e figliastri. Se la Asl 8 ha deciso di pagare gli stipendi, deve assumersi l’onere di pagarli tutti, nessuno escluso. L’azienda inoltre deve essere consapevole che sta determinando una delicata situazione in merito al pagamento dei contributi di questi lavoratori”.
Ci sono poi i debiti vantati dall’Aias nei confronti della Asl 8. “Parliamo di circa 18 milioni, che diventano 46,8 milioni se consideriamo tutte le Asl della Sardegna – ha detto Orrù -. Nell’incontro che abbiamo ottenuto e che il direttore generale Simeone ha fissato per il 4 di febbraio alle ore 12,30 con l’Aias e la Asl 8, cercheremo di trovare una soluzione per porre termine a questa disastrosa situazione”. La sindacalista ci tiene a precisare anche che “l’Ugl, insieme ai sindacati Isa e Fials sono gli unici firmatari del contratto nazionale in essere e sono quindi gli unici sindacati legittimati a rappresentare tutti i lavoratori tutelati dallo stesso contratto”.
Di parere diverso Armando Ciosci, dell’Usb. “L’Ugl rappresenta circa il 3% della forza lavoro dell’Aias Sardegna, ossia circa 30 tesserati su un totale di circa 1000 dipendenti, una forza quindi che non può certamente essere rappresentativa della realtà dell’Aias. Al di là dei numeri resta il fatto che l’applicazione dell’articolo 1676 del codice civile applicato dalla Asl 8 è reso possibile perché c’è un rapporto di monocommittenza tra la Asl 8 e l’Aias e perché la stessa Aias è debitrici nei confronti dei propri dipendenti. Quindi siamo di fronte ad una contestazione, da parte di questo sindacato, dell’applicazione di un articolo del codice civile. Tutto ciò è veramente scandaloso”.
Precisa ulteriormente la situazione Roberto Fallo, della Cisl Funzione Pubblica: “L’Aias è diventata una voragine senza fondo. Il pagamento degli stipendi arretrati ai dipendenti per il tramite dell’Aias non offre nessuna garanzia che quegli stipendi arrivino effettivamente ai legittimi destinatari. Per questo salutiamo favorevolmente l’applicazione da parte della Asl 8 dell’articolo 1676 del codice civile. Per quanto riguarda invece la rappresentatività dei lavoratori da parte dei sindacati che non hanno sottoscritto il contratto nazionale, come appunto Cgil, Cisl e Uil, la norma è stata superata con la pronuncia della Corte Costituzionale del luglio 2013 che riafferma la assoluta validità dell’art. 19 comma 1 della Legge 300 che prevede la rappresentatività dei sindacati anche se questi non hanno sottoscritto il contratto nazionale di lavoro”. Secondo i dipendenti, il sindacato autonomo Ugl “avrebbe superato ogni limite sopportabile andando contro gli interessi degli stessi lavoratori che invece dovrebbero essere tutelati”.
I segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Funzione Pubblica di Cagliari Antonio Piludu, Giovanni Sainas e Fulvia Murru con una nota si dicono “stupiti e indignati dall’atteggiamento del direttore dell’Aias Vittorio Randazzo: “Non paga gli stipendi e se la prende con la Asl”, accusano i sindacati , in riferimento alla vertenza che oppone i dipendenti, senza stipendio da quasi cinque mesi, all’azienda. “Evidentemente l’Aias ha altre priorita’ nell’uso delle risorse, diverse dal pagamento dello stipendio ai propri dipendenti. E’ assurdo, continua la nota stampa, che pretenda che vangano erogate all’associazione le somme destinate agli stipendi quando costantemente vengono trattenute per poi erogarle ai lavoratori con mesi di ritardo”.
Ma sono gli stessi lavoratori che con una mail indirizzata al segretario nazionale sanità dell’Ugl Paolo Capone contestano l’operato del sindacato autonomo “che promuove per mercoledì 29 p.v. un sit-in contro l’agire lecito del manager della Asl 8 di Cagliari, che, seguendo una linea di condotta corretta, pagherà gli stipendi ai lavoratori Aias che hanno fatto richiesta in base all’art.1676 c.c. Un sindacato non si mette contro i lavoratori…semmai, consiglia ai propri iscritti di unirsi a chi ha intrapreso questa azione di lotta per ottenere ciò che tutti i giorni suda col proprio lavoro”.
Carlo Martinelli