Lampis contro il cervo sardo ad Arbus, la rabbia degli ambientalisti

Allevatori e agricoltori di Arbus chiedono interventi urgenti per arginare le scorribande del cervo sardo e la loro protesta viene accolta dall’assessore regionale all’Ambiente, Gianni Lampis, che accoglie la proposta di ammazzarli e all’Unione sarda ha dichiarato: “La decisione è di chiedere al ministero della Transizione ecologica di superare l’imposizione nazionale di specie protetta“. Un’apertura alla caccia al cervo sardo che scatena la reazione degli ambientalisti.

“Coincidenza vuole che Arbus vada a elezioni anticipate (12 giugno 2022) e la greve motivazione elettoralistica non possa essere sdegnosamente esclusa, tantomeno – commenta Stefano Deliperi del Gruppo d’intervento giuridico -, vista l’ammessa vicinanza, il favor verso il mondo venatorio, da coinvolgere nell’eventuale attuazione dell’altrettanto eventuale piano di contenimento del cervo sardo”. Secondo il Grig, in sintesi, l’assessore regionale all’Ambiente, che ad Arbus è stato vicesindaco, potrebbe essere arrivato per accontentare – in un colpo solo – gli elettori del suo paese e i cacciatori sardi.

Nei mesi scorsi la polemica era esplosa a Laconi, dove il sindaco aveva ipotizzato di aprire la caccia al cervo e di servirne le carni nei ristoranti della zona. Dal Comune del Sarcidano l’attacco a questa specie protetta ha raggiunto Arbus e il suo territorio che si estende dalle alture del monte Linas alle dune sul mare di Piscinas. “Proprio nell’areale di Montevecchio (Arbus – Guspini) un piccolo nucleo di Cervo sardo è scampato a caccia, bracconaggio, incendi (disastrosi quelli del 1983 e del 2017) e ha contribuito – insieme ai due nuclei più consistenti dei Monti del Sulcis e dei Sette Fratelli) – alla lenta ripresa della specie – ricorda il Gruppo d’intervento giuridico -. Il Cervo sardo è specie faunistica prioritaria ai sensi della direttiva n. 92/43/Cee (Allegato II), specie faunistica rigorosamente protetta ai sensi della Convenzione internazionale di Berna (Allegato II), esecutiva con legge n. 503/1981, specie faunistica particolarmente protetta ai sensi dell’art. 2 della legge n. 157/1992 e s.m.i. (l’uccisione di un esemplare è sanzionata penalmente ai sensi dell’art. 30), tutele garantite conseguentemente anche dalla legge regionale Sardegna n. 29/1998 e s.m.i.”.

“A parte il fatto che curiosamente si dimentica che – oltre all’innegabile valore ecologico della presenza del cervo sardo – la specie costituisce un richiamo d’interesse turistico straordinario per l’area dell’Arburese-Guspinese – conclude Stefano Deliperi -, in ogni caso, gli esemplari che eventualmente venissero ritenuti in eccesso dall’assessorato regionale della Difesa dell’ambiente, con il necessario supporto tecnico-scientifico dell’Ispra, del Corpo forestale e di vigilanza ambientale e dell’Agenzia Forestas, potrebbero esser catturati e reintrodotti, con le opportune procedure, in aree naturalmente vocate e già individuate dagli atti di programmazione regionali”.

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