Due insegnanti di scuola dell’infanzia e primaria torneranno al lavoro a Pirri e a Capoterra in seguito a una sentenza del tribunale di Cagliari che ha accolto il loro ricorso contro, sostanzialmente, un algoritmo. Sotto accusa, infatti, il sistema informatico utilizzato per l’attribuzione delle cattedre che avrebbe fatto scivolare in graduatoria molti insegnanti.
Per il momento è un sì all’istanza cautelare promossa dai legali. Poi si entrerà nel merito. Ma le due docenti possono subito tornare a insegnare. Le due insegnanti non sono state le sole a presentare ricorso. “Speriamo che questo criterio di attribuzione delle cattedre – ha detto Giuseppe Corrias della Uil – sia al più presto rivisto o addirittura abolito: tanti hanno presentato ricorso, anche attraverso il nostro sindacato. Ma pensiamo anche a tanti altri insegnanti che hanno rinunciato a un loro diritto per rassegnazione“.
Le due insegnanti firmeranno un contratto a tempo determinato per l’anno scolastico 2022-23. La protesta di molti supplenti era partita a settembre quando, tabelle e punteggi alla mano, qualcuno aveva denunciato di essere stato scavalcato nella nomina. C’era stato anche un sit in davanti al Provveditorato e in tanti avevano segnalato il loro caso al direttore scolastico regionale Peppino Loddo, che aveva subito incontrato i manifestanti.
Molti però si erano rivolti ai sindacati e ai comitati di base per provare la strada del tribunale. E ora arrivano le prime sentenze. Due decisioni sono state di accoglimento con l’ordine impartito al Ministero di assegnare le cattedre nelle sedi indicate nella domanda online presentata lo scorso 12 agosto. Sull’utilizzo del sistema informatico per l’attribuzione delle cattedre il dispositivo della sentenza è molto chiaro: la circostanza che sia stato utilizzato l’algoritmo – questa la sintesi – non significa di per sé che la procedura sia per forza corretta.