Lago di Como come la Barbagia: questione di omertà per “Il Corriere”

Il lago di Como come la Barbagia: cos’hanno in comune? Non panorami nebbiosi, né l’accoglienza turistica fuori stagione. Secondo il Corriere della sera – nell’apertura della cronaca lombarda – ad accomunare i piccoli paesi lombardi e quelli sardi c’è “l’omertà” riguardo a pesanti fatti di cronaca. L’accostamento si legge già nel titolo di un ampio servizio che riguarda i casi più recenti: “Nella ‘Barbagia’ dell’Alto lago”. Si tratta di attentati incendiari ai danni dei primi cittadini, acquedotti danneggiati, boschi in fiamme e ancora intimidazioni e atti vandalici. Come specifica il sommario: “famiglie contro famiglie, minacce, ritorsioni e l’omertà di chi ci vive”. Insomma, un clima da “Barbagia”, come spiegato dal giornalista nell’articolo, disponibile anche in versione online (qui il link).

Nelle prime righe subito le scuse anticipate ai lettori di entrambe le aree geografiche: l’alto Comasco e la zona dell’interno Sardegna. Così scrive il giornalista, Andrea Galli, con linguaggio quasi manzoniano: “E subito si offenderà la tanta brava gente dell’una e dell’altra parte…”.

 

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In realtà non si tratta di una scelta solo stilistica, a paragonare la malavita lombarda a quella dell’Isola è un investigatore, ma ora in congedo, che ha lavorato su entrambi i fronti. E che trova le analogie  in scenari simili: il fuoco come vendetta, come risposta a uno sgarro, o mancato favore, dell’amministrazione ai privati. Così dichiara l’anonimo inquirente, citato dal Corriere: “Quando gli amministratori non fanno qualcosa che qualcuno vuole scatta la vendetta”. A seguire la spiegazione più dettagliata del funzionamento del più classico “occhio per occhio”, la sintesi di un codice non scritto: “In Sardegna e così qui nell’Alto Comasco anziché formalizzare un esposto o una denuncia, anziché parlare con un magistrato o le forze dell’ordine, si risponde soltanto in un modo. Con la forza fisica, il sistema mafioso, l’arroganza e l’ignavia di agire di nascosto. Soprattutto con il fuoco”.

Da lì i casi di incendi, ripetuti in una zona non considerata terra di ‘ndrine, né ci camorra, a differenza di altre province lombarde. Attentati circondati da silenzio, riserbo delle forze dell’ordine e omertà. Da qui, appunto, l’accostamento: “L’Alto Lario, spiegano fonti investigative, è una storia a sé, unica e originale, sia pur con profonde analogie con la Barbagia e altre zone «isolate» d’Italia”.  D’altronde, pure in terra lombarda: “Trovare i responsabili non è facile, l’omertà è regola esistenziale”.

(mo. me.)

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