La tutela della Limba al vaglio degli ispettori Ue: un incontro a Roma

I rappresentanti sardi davanti agli “ispettori” del Consiglio d’Europa per spiegare come lo Stato tratta la limba. Per l’Isola, assieme ai delegati delle minoranze linguistiche (presenti anche tedescofoni, ladini, friulani, occitani, francofoni, sloveni, croati e grecanici del Sud Italia), ci saranno l’ex consigliere regionale Carlo Sechi per il catalano e Giuseppe Corongiu, esperto del Coordinamentu Sardu Ufitziale. Il Csu annuncia battaglia.

“Dopo i primi anni di applicazione della legge del 1999 – spiega Corongiu – a partire dalla fine del decennio scorso, le risorse a disposizione delle minoranze sono state ridotte a un decimo. Non c’è nessun impulso da Roma, nonostante la retorica democratica, a difendere la lingua sarda. Sull’insegnamento a scuola si fa melina da sempre senza concedere le competenze necessarie alla Regione, ma allo stesso tempo senza legiferare a livello statale”. Critiche anche alla Rai. Nel mirino pure la Regione. “Purtroppo – conclude Corongiu – negli ultimi anni avrebbe potuto fare di più, ma mi sembra che ci sia molta indifferenza politica”.

L’incontro fra il Comitato ispettivo inviato dal Consiglio d’Europa per verificare che la Repubblica Italiana abbia rispettato gli impegni presi in sede internazionale e le delegazioni delle singole minoranze, si svolgerà domani a Roma in piazza Colonna, a palazzo Ferrajoli, dalle 9 alle 17. “La Convenzione Quadro – ha sottolineato il Csu – delle Minoranze Nazionali, siglata nel 1995 e ratificata dal Parlamento Italiano nel 1997, è entrata in vigore nel 1998 alla vigilia dell’approvazione della legge 482/99 che riconosce il sardo e il catalano come lingue da proteggere con tutela di livello europeo”.

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