Ordine dei Giornalisti, Associazione della Stampa e Ussi (Unione stampa sportiva italiana) condannano quanto avvenuto ieri allo stadio “Vanni Sanna” di Sassari, dove i cronisti ed il fotografo de La Nuova Sardegna non sono stati fatti entrare dalla Torres in occasione della partita di Serie D con il San Teodoro. “Prima dell’inizio del match, con una mail inviata al collega Ledà – spiega una nota dell’Ussi Sardegna – la Torres comunicava che dal 18 settembre avrebbe negato gli accrediti stampa ai giornalisti de La Nuova Sardegna, regolarmente concessi a inizio stagione. I colleghi, dopo aver pagato il biglietto d’ingresso, si accomodavano comunque in tribuna stampa. Durante la partita, prima uno e, poi, un secondo steward e, successivamente, un funzionario della Digos, intimavano ai colleghi di lasciare lo stadio. Un comportamento che riteniamo inaccettabile. Anche perché mette in difficoltà l’esercizio legittimo del diritto di cronaca. Rimasti, in ogni caso, in tribuna stampa, al termine della gara veniva inoltre negato l’accesso alla collega Usai in sala stampa. In attesa di ulteriori sviluppi, l’Ussi Sardegna, nel riservarsi altre iniziative, è vicina e manifesta la massima solidarietà ai colleghi de La Nuova”.
“L’Ordine dei giornalisti della Sardegna – è detto nel comunicato dell’Odg – condanna fermamente l’episodio e auspica che simili fatti, che sono lesivi della libertà di stampa e di opinione e assumono una forma pericolosamente ritorsiva, non si verifichino ancora. Un conto è che una società sportiva ritenga, per sue ragioni, di dover sospendere qualsiasi uscita pubblica e di voler perciò proclamare il silenzio stampa. Altro conto è decidere con quali giornalisti e con quali organi di informazione parlare e con quali no, a quali domande rispondere e a quali no, quali critiche siano sopportabili e quali no. L’atteggiamento assunto in questa occasione dalla dirigenza della Torres è inaccettabile e deve essere censurato dall’intera categoria, alla quale compete il solo dovere di svolgere il proprio lavoro senza altri condizionamenti se non quelli imposti dalle norme, dal codice deontologico e dal rispetto della verità”. Interviene anche l’Assostampa: “In Italia la libertà di stampa deve fare i conti con le minacce della criminalità organizzata, le pressioni della politica, le concentrazioni dei gruppi editoriali, una normativa sulle querele del tutto insoddisfacente e la crisi strutturale del settore: nessuno sentiva l’urgenza che ci si mettesse anche la Torres. Se la dirigenza tiene davvero all’immagine della squadra – si legge in una nota – potrebbe cominciare a tutelarla evitando atteggiamenti antidemocratici e controproducenti. Non sarà un mancato accredito a impedire ai giornalisti della Nuova Sardegna di raccontare in piena coscienza ai lettori quel che avviene in campo e fuori”.