La storia di un 44enne che vive in via Roma con la sua chitarra che, da poco, gli hanno rubato
di Umberto Zedda
Ogni mattina Virgilio Zanda si sveglia con la luce del sole che filtra dentro i portici di via Roma. Il rumore dei pullman e delle auto lo richiama alla realtà: Cagliari si muove veloce, ma lui rimane fermo. A 44 anni la strada è il suo rifugio, un posto da cui cerca di sfuggire alla durezza della vita. “La maggior parte della gente ti passa vicino senza neanche degnarti di uno sguardo, ma non tutti, qualcuno ci aiuta” racconta con un sorriso amaro.
Nato a Serramanna, un piccolo paese del centro Sardegna, l’uomo si ritrova oggi a vivere in via Roma, sotto il cielo della città del sole. “Da piccolo ho vissuto qualcosa che non avrei mai dovuto vivere, e per anni ho portato un peso che non riuscivo a condividere con nessuno”, racconta, guardando i passanti scorrere in via Is Mirrionis. “Poi sono arrivate le scelte sbagliate, quelle che fai quando cerchi di scappare da un dolore troppo grande. A casa non riuscivano a capire e le cose sono peggiorate. A 16 anni mi hanno detto di andarmene, e ho passato i due anni successivi per strada”.
Dopo questi momenti difficili la vita lo ha portato lontano dalla sua Sardegna, regalandogli una parentesi di riscatto. “Ho vissuto diverso tempo all’estero, in Toscana e nel Lazio. Ho trovato lavoro, mi sono sistemato, e c’era anche una ragazza”. Ma l’isola è come una calamita che prima o poi ti riattira a sé e nel 2006 fa ritorno. “Ero fidanzato e ho fatto un periodo lavorando alla Saras. Poi una delusione amorosa mi ha spezzato l’animo e si sono ripresentati i problemi. Dal 2011 al 2013 sono tornato per strada, in mezzo alla droga e alle difficoltà che mi porto dietro dall’infanzia”.
Virgilio ha lo sguardo rassegnato ma sereno mentre racconta. La musica è la sua passione: Ben Harper, Lenny Kravitz e gli Alice in Chains sono tra i suoi artisti preferiti, e lui stesso suona la chitarra. “Ho frequentato la scuola di musica, tante ore spese sui libri e poi senti la musica che fanno ora”, sorride. Le note lo hanno aiutato nei momenti bui e accompagnato in quelli più luminosi scandendo le fasi della sua vita: “Ho vissuto due relazioni, ognuna durata quattro anni: nel 2021 dovevo incontrare la mia ragazza qui in via Is Mirrionis ma non è mai arrivata. Allora sono rimasto qui, con la mia chitarra, e ho suonato. Il primo anno è passato senza che me ne accorgessi; ora la consapevolezza è più forte: sono in via Roma da tre anni”.
Le scelte nel corso degli anni lo hanno portato su questa strada, quella che ora percorre ogni giorno. Purtroppo, da poco, qualcuno gli ha portato via la chitarra. “Me l’hanno rubata”, dice solo questo, guardando triste il suolo.
È un lungo percorso fatto di silenzi e solitudine, ma anche di speranza, quella che l’uomo si sforza di non perdere. “Qui a Is Mirrionis qualcuno mi vuole bene, mi danno qualche soldo e del cibo. Del resto se ne occupa la Croce Rossa: viene due volte al giorno per portarmi due panini e una bottiglietta d’acqua. Per andare alla Caritas ci vogliono soldi e non sempre posso permettermelo”.
Eppure, nonostante l’aiuto che arriva, si ferma a riflettere. “Nessuno mi ha mai chiesto se avessi bisogno di un posto dove stare”, dice con una tristezza che traspare dalle sue parole. Una verità che pesa come un macigno, mentre la sua vita continua a scorrere lungo le strade di Cagliari.