“Non ho molti amici, di quelli con la A maiuscola, ma alcuni di questi sono gay. Se mai qualcuno di loro dovesse chiedermi di portare in grembo un suo figlio, per quanto la decisione sarebbe assolutamente scellerata, beh io sarei commossa e onorata di poter regalare una tale gioia a una persona che amo”.
Marzia Fradella, cagliaritana di 33 anni, ha affidato a Facebook una sua breve riflessione sul tema delle adozioni gay e della gestazione per altri. Proprio questa pratica è al centro di un acceso dibattito che anima il paese nelle ultime settimane, complice la discussione attorno al disegno di legge ‘Disciplina delle coppie di fatto e delle unioni civili’ in Parlamento e la nascita del figlio di Nichi Vendola venuto al mondo in America tramite la Gpa, gestazione per altri, che in alcuni paesi è legale e regolamentata.
Fradella, contattata per un’intervista, conferma quanto ha scritto. È ben consapevole che le sue parole non sono condivise dalla maggior parte delle donne che conosce ma ne è comunque convinta: non una frase a effetto affidata alla rete ma una ipotesi che in questi giorni ha seriamente preso in considerazione. “Se capitasse lo farei davvero. Non per tutti, certamente, ma per un amico per cui ho sentimenti profondi e con cui c’è un legame sincero. Penso che col giusto supporto psicologico potrebbe essere un’esperienza meravigliosa, e mi vedo anche come parte di una grande e allargata famiglia felice”.
Il Ministro dell’Interno Angelino Alfano ha recentemente definito queste situazioni “Una rivoluzione contro-natura e antropologica”, chiediamo a Marzia cosa ne pensa: “Partendo dal presupposto che son sicura che ognuno del proprio corpo è libero di fare ciò che trova più giusto, la forza che si sprigiona quando una nuova famiglia si crea non merita mai commenti così cattivi”.
Francesca Mulas