La Sardegna perde altri 8.314 abitanti. E i giovani sono solo il 10 per cento della popolazione

Sono 8.314 abitanti in meno in Sardegna in un anno: come se una cittadina avesse perso la popolazione tutto in una volta. La situazione demografica nell’Isola continua a essere preoccupante: non solo c’è il grave fenomeno dello spopolamento – delle aree interne ma non solo – che investe la regione al punto da essere la seconda in Italia per riduzione della popolazione, ma anche il tasso di fecondità, il più basso in Italia con 0,91 figli per donna con una media nazionale di 1,20.

La situazione emerge dall’osservatorio regionale delle migrazioni 2024 che ha diffuso il rapporto Mete, realizzato dal Crei-Acli su dati Istat. Dal 2016 al 2024, l’Isola ha perso oltre 88.000 abitanti. I decessi nel 2023 (18.563) sono stati più del doppio delle nascite (7.231), portando a un saldo naturale negativo di meno 11.332.

Nel rapporto focus sulle conseguenze qualitative dello spopolamento e in particolare alla modifica della consistenza delle diverse fasce di età: la Sardegna ha la percentuale più bassa di giovani (0-14 anni) in Italia, con solo il 10,1 per cento della popolazione in questa fascia d’età. Questa situazione non cambia neppure concentrandosi sulla popolazione straniera residente in Sardegna che registra solo il 12 per cento di giovani. Questa situazione andrà a peggiorare nei prossimi decenni. Le previsioni Istat indicano che la Sardegna perderà il 21 per cento della sua popolazione entro il 2050 e la popolazione under 15 anni diminuirà del 32 per cento e la popolazione attiva (15-64 anni) del 38 per cento. Oltre il 16 per cento dei giovani sardi sceglie Università fuori regione, principalmente in Lombardia, Piemonte ed Emilia-Romagna. In generale il numero totale di studenti iscritti agli atenei sardi è in lieve diminuzione.

Negativo anche il saldo migratorio interno: sono più le persone che si trasferiscono fuori dall’Isola rispetto a quelle che vi si stabiliscono. È invece positivo il saldo migratorio con l’estero (più 3.616 persone), con la Sardegna che torna ad essere una meta per gli stranieri. All’1 gennaio 2024, in Sardegna risiedevano 52.878 stranieri, pari al 3,4 per cento della popolazione totale della regione. Le principali comunità straniere provengono da Romania, Senegal, Marocco, Cina e Ucraina, che registra un più 16 per cento, mentre le comunità senegalese e marocchina registrano un lieve decremento. Un dato in crescita è anche quello della comunità tedesca che registra un più 5 per cento negli ultimi 12 mesi. Sebbene i dati sulle residenze non riescano a tenere in considerazione la dimensione del fenomeno, continua a crescere la comunità argentina, la cui consistenza è aumentata di otto volte dal 2016 ad oggi.

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