Nelle strutture di accoglienza della Sardegna sono attualmente ospitati 2.552 migranti: 2.328 nei 97 Centri di accoglienza straordinaria, 224 inseriti nei sedici Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati). I minori stranieri non accompagnati presenti nell’Isola sono invece 222.
Sono i dati del fenomeno migratorio in Sardegna aggiornati al 15 gennaio e illustrati oggi dall’assessore regionale degli Affari generali con delega all’Immigrazione, Filippo Spanu, insieme con la responsabile del Servizio prevenzione dell’Ats-Assl di Cagliari, Silvana Tilocca.
“Siamo impegnati su più fronti per dare corso ai principi sanciti dalla nostra Costituzione e dalle norme di diritto internazionale per garantire a tutti coloro che ne hanno diritto, accoglienza e contemporaneamente opportunità di crescita nelle nostre comunità”, ha detto Spanu che ha anche fatto il punto sulle iniziative promosse dalla Regione a favore di richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale.
In particolare sul progetto Fami finanziato dal ministero dell’Interno e attuato con l’Azienda Tutela della Salute (Ats). Medici e operatori sanitari hanno seguito 155 persone in condizione di vulnerabilità post traumatica o con grave disagio psico-sanitario. Il Ministero dell’Interno ha valutato positivamente il progetto, nel quale sono stati formati 84 operatori, e ha deciso di finanziare ulteriori attività per il triennio 2019-2021.
Proprio sui migranti oggi il presidente della Regione Pigliaru ha scritto al presidente della Repubblica per sollecitare l’adesione dell’Italia al documento Onu sulle migrazioni.
Secondo il ministro dell’Interno dell’Algeria, Noureddine Bedoui, nel 2018 sono 119 i suoi connazionali morti in mare mentre cercavano di raggiungere l’Europa attraverso il Mediterraneo. Altri 96 risultano dispersi. Tra le rotte interessate ci sono anche quelle verso la Sardegna, questa molto battuta, e la Sicilia. I dati sono stati commentati oggi a Cagliari a margine della presentazione del dossier sul sistema dell’accoglienza dei migranti in Sardegna.
In particolare, l’assessore regionale agli Affari generali con delega all’Immigrazione, Filippo Spanu, ha spiegato all’Ansa che “evidentemente si tratta di tragedie verificatesi vicino all’Algeria. Per ciò che ci compete, quindi per le acque della Sardegna, a noi risultano nel 2018 due morti e otto dispersi”. Bedoui ha divulgato i numeri in occasione del Forum nazionale sull’immigrazione illegale che si è tenuto ad Algeri.
“È anche singolare – ha aggiunto l’assessore sardo – che il governo italiano non partecipi o non sia al corrente di manifestazioni come questa”. Quanto alla rotta Algeria-Sardegna, “la Regione continua a manifestare preoccupazione perché a fronte dei tanti impegni assunti dal ministero dell’Interno e delle nostre richieste di intervento, il flusso resta costante”.
E intanto, per ricordare le vittime, per il prossimo 26 gennaio è stata organizzata una commemorazione al largo di Sant’Antioco, davanti all’Isola del Toro. Saranno presenti l’assessore Spanu, il sindaco Ignazio Locci, il direttore della Caritas diocesana di Cagliari don Marco Lai, Houssa Seduci, giornalista France24 e Dzair news Don Marco Lai e Arianna Obinu, scrittrice e autrice del libro “Harraga. Migranti irregolari dall’Algeria. Il sogno europeo passa dalla Sardegna”, e i rappresentanti della comunità algerina in Sardegna.