È la Sardegna la regina del mare per questa estate. L’Isola riceve infatti il maggiore numero di vele nella classifica della guida ‘Mare più bello’ di Legambiente e Touring club, presentata oggi nel corso di un evento online. I comprensori a cinque vele, il massimo del punteggio, sono in Sardegna dove se ne trovano sei: Baunei, sulla costa orientale, al secondo posto nazionale dopo la Maremma toscana di Grossetto in virtù del sistema che garantisce fruizione e tutela del territorio; il litorale di Chia (Domus de Maria) nel sud Sardegna al quarto posto per la difesa delle dune di retrospiaggia e i divieti di utilizzo della plastica usa e getta; la Baronia di Posada e il Parco di Tepilora (Nu) sulla costa Nord orientale in sesta posizione, un’area costiera e umida tutelata dalla convenzione internazionale di Ramsar e inserita in una riserva Biosfera dell’Unesco; ancora più a Nord la Gallura costiera e l’Area marina protetta di Capo Testa di Santa Teresa di Gallura (ottavo posto) per il complesso di iniziative per la tutela e la fruizione sostenibile. Alla quattordicesima posizione troviamo il comprensorio della Planargia (Bosa) nell’Oristanese; e infine, al sedicesimo posto, il nuovo ingresso per il Golfo di Oristano e l’Area marina protetta della Penisola del Sinis – Isola di Maldiventre (Cabras). I sei comprensori sardi spiccano per numero rispetto a quelli toscani e pugliesi (tre località a cinque vele), siciliani e pugliesi e campani (due a cinque vele), e Basilicata e Liguria (uno). Nello scenario nazionale il Tirreno, ancora una volta, si conferma il mare più bello e sostenibile.
“È motivo d’orgoglio per Legambiente Sardegna animare la classifica nazionale con un nuovo comprensorio sardo che riceve quest’anno le 5 Vele – dichiara Marta Battaglia, direttore di Legambiente Sardegna -. È sintomo di dinamismo, capacità di innovazione e di interpretazione intelligente delle sfide che il presente pone a territori preziosi e fragili come quelli costieri, più esposti di altri ai cambiamenti climatici e dunque in prima fila nella sperimentazione di strategie efficaci. Come l’alleanza tra comunità locali e turisti che i nostri comprensori sperimentano tramite la condivisione di forme di accoglienza e fruizione autentiche e sostenibili, in un sodalizio virtuoso che fa bene al turismo e ai territori”.
Tra le 45 zone balneari raccolte nella guida – spiega Legambiente – ci sono luoghi famosi in tutto il mondo come le cinque terre o la costiera amalfitana. Nel complesso sono 98 i comprensori turistici messi in classifica da Legambiente e Touring club Italiano e valutati in base ai dati sulla gestione dei servizi da parte delle amministrazioni locali e la qualità del territorio. Il giudizio attribuito a ciascun comprensorio va dalle cinque vele assegnate ai migliori fino a una vela per i territori che comunque raggiungono la sufficienza dei voti. I parametri sono divisi in due principali categorie: qualità ambientale e qualità dei servizi ricettivi. Attenzione specifica è stata anche data alle attività sostenibili ed ecologiche. “La ventunesima edizione di questa guida è una promessa di benessere e felice abbandono alla natura – afferma Franco Iseppi, presidente del Touring club italiano -. Non una classifica, ma una mappatura geografica che fotografa le eccezionali ricchezze dei mari e dei laghi italiani e segnala le buone pratiche ambientali, amministrative, turistiche che contribuiscono a conservarle e a farle conoscere”. “Le località al vertice della nostra classifica – dichiara Sebastiano Venneri, responsabile turismo di Legambiente – sono quelle che avranno più possibilità di vincere le sfide del futuro, quelle in grado cioè di coniugare al meglio le tematiche ambientali con le prospettive di sviluppo economico”.