La Sardegna continua a perdere abitanti, dal 2014 9.114 persone in meno: “Come se la popolazione di Macomer in un anno fosse scomparsa”

La situazione demografica dell’Isola continua ad essere preoccupante. A fronte di una lieve ripresa dell’immigrazione straniera, la riduzione della popolazione continua e si aggrava di anno in anno. Lo rivelano i dati Istat diffusi dalle Acli della Sardegna: nel 2025 la popolazione della Sardegna ha continuato a scendere, attestandosi alle 1.561.339 unità. La variazione assoluta tra 2024 e 2025 indica che, nel corso degli ultimi 12 mesi, sono state perse ulteriori 9.114 unità, vale a dire come se più della popolazione del Comune di Macomer (al 2025, 9.073 abitanti) fosse scomparsa.

Complessivamente dal 2016 ad oggi, la Sardegna ha perso 96.799 residenti, vale a dire poco sotto quanti risiedono attualmente nei 155 Comuni meno popolati della Sardegna, ovvero nel 41% dei comuni attualmente esistenti. A livello nazionale, la Sardegna è nuovamente, assieme alla Basilicata, la Regione con la variazione percentuale superiore, con un decremento del -6%. La distribuzione della popolazione per fasce d’età vede un’ulteriore riduzione della percentuale di under 15 in Sardegna, oggi sotto il 10% della popolazione. Esattamente 20 anni fa, tale dato era pari al 13,12% della popolazione sarda, in linea con molte altre regioni italiane e con ben 7 regioni che avevano una percentuale di giovani inferiore alla Sardegna. Oggi la Sardegna è all’ultimo posto ed è la regione “meno giovane” d’Italia. Rispetto al 2024, continua ad aumentare la quota di popolazione con 65 anni ed oltre e a ridursi la percentuale di popolazione attiva.

“Non solo perdiamo popolazione in senso assoluto, soprattutto perdiamo popolazione giovane – commenta Mauro Carta, presidente delle Acli Regionali della Sardegna -. Gli under 15 sono oggi meno del 10% della popolazione e siamo gli ultimi in Italia: vent’anni fa eravamo al 13° posto per popolazione giovane. A questo, va aggiunto il fatto che cala ancora la popolazione attiva, quella che lavora e con tasse e contributi, sostiene il sistema del welfare pubblico, e aumenta la popolazione più anziana”. Continua Carta: “I dati mostrano nuovamente che i morti sono più del doppio dei nati vivi e l’unico dato positivo è il saldo migratorio con l’estero, che tuttavia non ci permette di compensare i valori negativi del saldo naturale e del saldo migratorio interno. A livello provinciale, vediamo che solo il Nord-Est ha un tasso di variazione positivo, mentre calano anche le province più popolose. A livello comunale, sono ben 132 i comuni con meno di 1000 residenti”.

I dati del bilancio demografico al 31 dicembre 2023 raccontano che il numero di morti supera quello dei vivi di 11412 unità, quasi come la popolazione di Carloforte e San Giovanni Suergiu messe assieme. Unico dato positivo è il saldo migratorio con l’estero, che è pari a 2578 unità, vale a dire che, al netto dei sardi che si sono trasferiti all’estero, è come se un comune come Berchidda (2577 abitanti al 2025) si fosse trasferito in Sardegna. Oggi risultano residenti in Sardegna 55.377 stranieri, pari al 3,55% della popolazione totale, con una leggera crescita di 3.336 unità. A livello nazionale, la popolazione straniera è quasi il triplo percentualmente rispetto al dato sardo, 9,20% sul totale: anche in questa graduatoria la Sardegna è ultima tra le regioni italiane.

Per quanto riguarda le comunità straniere, vediamo che vi sono 12 comunità che superano il migliaio di presenze. La prima comunità continuano ad essere i cittadini rumeni (11.112), seguiti dai cittadini senegalesi (4.223) e dai marocchini (3.836): mentre la comunità rumena è pressoché stabile, le due comunità storiche senegalese e marocchina, continuano a decrescere. Tra le comunità più numerose, emerge la crescita dei cittadini del Pakistan (744, pari al 71,06%), dell’Ucraina (267, +9,25%), del Kirghisistan (+233, +24,63%), Bangladesh (+282 nuovi residenti al 2024, una crescita del 20,6%). In totale risultano in Sardegna cittadini di 156 comunità diverse, presenti in quasi tutti i comuni: ad oggi solamente in due comuni, Monteleone Rocca Doria e Bidonì, non risultano residenti cittadini stranieri. 

Considerando le ripartizioni provinciali che entreranno in vigore da domani 1 aprile 2025, si conferma che la maggior parte della popolazione risiede nell’Area Metropolitana di Cagliari (540.104, pari al 34,59% della popolazione), seguita dall’Area Metropolitana di Sassari (312.555, pari al 20,02%) e dal Nord-Est (159.098, il 10,19%). Tutte le altre ripartizioni territoriali hanno una popolazione inferiore al 10% del totale regionale, con l’Ogliastra che pesa appena per il 3,38% della popolazione regionale. Per quanto riguarda la popolazione straniera, il 35% risiede nell’Area Metropolitana di Cagliari, il 21,68% nella provincia del Nord-Est e il 19,50% nell’area Metropolitana di Sassari, mentre il 23,30% risiede nelle rimanenti province.  A livello comunale sono 26 i comuni con oltre 10.000 abitanti. Il comune più popoloso è Cagliari (146.627 abitanti), seguito da Sassari (120.497), da Quartu Sant’Elena (68.108) e Olbia (61.658). Chiudono la graduatoria, i 132 comuni (pari al 35% del totale) con meno di 1.000 residenti, tra cui 11 Comuni con meno di 200 abitanti. Tra questi ultimi i meno popolosi sono Baradili con 76 abitanti, Monteleone Rocca Doria con 103 e Bidonì con 117 abitanti. 

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