Chissà se a qualche parlamentare le parole di Marco Madeddu resteranno impresse. Lui, 46 anni, malato di Sla e costretto ad andare in Svizzera per smettere di soffrire. “Costretto all’esilio perché la politica si è impossessata di tutto, della vita e della morte”. Del diritto all’eutanasia.
Così questo sulcitano di Carbonia, a cui in tantissimi hanno reso omaggio sui social, incluso il sindaco Pietro Morittu, diceva agli amici più stretti. E parlava di “unico rammarico”, Marco Madeddu, quando rifletteva sul viaggio che è stato obbligato a fare.
La storia del 46enne è stata raccontata da L’Unione Sarda. E sono tanti i dettagli che emergono, come il primo viaggio in Svizzera che ebbe anche un ritorno, perché quella prima volta, mesi fa, non si sentiva ancora pronto. Agli inizi di settembre la scelta ultima, definitiva.
Sulla Sla diceva: “Ammiro chi lotta, ma non lo si può fare nella consapevolezza di perdere contro una malattia che non ti dà neppure lo 0,1 per cento di possibilità de vincere”, diceva. Con estrema lucidità. Con assoluta contezza sul destino che la sclerosi laterale amiotrofica gli aveva riservato. “La malattia del chiedere”, la chiamava lui, perché la Sla gli aveva tolto l’autonomia.