Hanno rubato una Fiat Uno parcheggiata davanti all’ospedale Oncologico, ma non sapevano che quella vecchia utilitaria fosse dotata di un efficace impianto di geolocalizzazione. La tecnologia ha permesso di incastrare due cagliaritani di 49 e 46 anni che ora sono indagati per riciclaggio, ricettazione e possesso ingiustificato di chiavi alterate e grimaldelli. Sabato sera, il proprietario della Fiat Uno (nella foto d’archivio, un modello dell’auto uscita di produzione negli anni Novanta) è andato in Questura per denunciare il furto segnalando la presenza a bordo dell’impianto Gps. “Il Centro operativo telecomunicazioni della Questura, ricevuta la segnalazione di furto ha immediatamente contattato il gestore del sistema di sorveglianza che ha attivato il dispositivo di ricerca, localizzando il veicolo nella zona industriale di Sestu”, spiegano dagli uffici di via Amat.
Gli agenti hanno cominciato a pedinarla in modo virtuale fino a quando, verso le 19.30, due Volanti l’hanno trovata ferma in via Serbariu. I poliziotti hanno aspettato che il mezzo ripartisse e sono intervenuti quando la Uno gli occupanti si sono diretti a verso via Monsignor Piovella. Dal controllo è emerso che il blocco di accensione era stato manomesso con un grimaldello, ancora inserito, e le targhe originali sostituite con quelle di un autocarro: per i due trovati a bordo della vecchia utilitaria è scattata la denuncia in stato di libertà e la Uno è stata restituita al proprietario.