Fumata nera, per il nuovo Papa occorrerà attendere

E’ terminata la diretta del Conclave che eleggerà il prossimo Pontefice dopo le dimissioni di Ratzinger. Fumata nera.

A cura di Francesca Mulas

 

h. 19.59 – FINE

Dai più accreditati collaboratori del Vaticano fino alle agenzie di scommesse, passando per giornalisti e opinionisti, tutti i commentatori della prima giornata di Conclave già concordavano su una certezza: la prima fumata sarebbe stata nera. Nessun accordo dunque tra i cardinali elettori, il primo incontro è probabilmente servito soltanto ad azioni di studio e conoscenza. Da domani mattina la tornata elettorale prosegue: sveglia alle sette e mezza, due scrutini la mattina e due nel pomeriggio, fumate previste per mezzogiorno e alle sette di sera. Se anche domani non dovesse esserci una risposta si prosegue a oltranza. Se venerdì sarà ancora fumata nera, sabato è previsto un giorno di pausa per preghiera e colloqui, ma sempre in regime “extra omnes”. Le votazioni potrebbero proseguire finchè non si raggiungerà un accordo tra i due terzi dell’elettorato. Ma solo fino all’undicesimo giorno, dopo il quale si procederà al ballottagio tra i più votati. E comunque le previsioni fanno pensare a un Papa già domani o al massimo giovedì, come ha annunciato il cardinale sudafricano Wilfrid Fox Napier “Faremo in fretta”. Il nuovo papa sarà salutato dal segnale ufficiale: le campane di San Pietro suoneranno a festa.

h. 19.41

Fumata nera: per il nuovo Papa occorrerà attendere.

h. 19.25

La protesta delle Femen si e’svolta in piazza Pio XII, proprio davanti all’ingresso di piazza San Pietro, poco dopo l’inizio del conclave.
Due le donne che si sono messe a seno nudo con una scritta sul ventre: “Pope no more”.
Una ha iniziato ad urlare slogan camminando davanti alla transenna di divisione tra la strada e la piazza. Ambedue sono state fermate e coperte dagli agenti di polizia in servizio. Le due donne, di origine ucraina, sono state portate una al vicino ispettorato vaticano di Ps, l’altra direttamente al commissariato Borgo.

h. 18.40

Gli obiettivi delle telecamere in arrivo dai cinque continenti sono ora puntati sul comignolo della Sistina: a lui il compito di annunciare il messaggio tramite la “fumata”, il fumo delle schede elettorali bruciate. Se la fumata sarà bianca avremo il nuovo Pontefice, se nera sarà tutto da rifare. Il colore è dato da particolari fumogeni aggiunti ai documenti bruciati. Il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, invitava ieri a non farsi illusioni: probabilmente questa sera con il primo scrutinio non si raggiungerà la fumata bianca. E anche i bookmakers sono convinti che il successore di Ratzinger non arriverà prima di domani sera.

h. 18.40

L’americano Sean Patric O’Malley in vetta, Angelo Scola solo secondo: per il sondaggio promosso dal Corriere.it il prossimo papa sarà l’americano vescovo di Boston. Non concordano i bookmaker, che danno l’arcivescovo milanese come vincente. Tra gli altri papabili il ghanese Peter Turkson, che darebbe una profonda svolta alla chiesa dal momento che è tra i più attivi contro la povertà e in favore dell’uso del preservativo per combattere l’Aids, e il brasiliano Odilo Schrerer, che usa twitter e viaggia in metro.

Le scommesse sul futuro Pietro viaggiano per tutto il mondo: William Hill, il più importante bookmaker inglese, ha raccolto mezzo milione di sterline per le giocate sul nome. E anche i cagliaritani si divertono a inseguire il cardinale vincente: Sergio Fiorenza, pubblicitario, ha puntato su un sicuro Scola e su un più rischioso ma redditizio Dolan. “Già pochi giorni dopo le dimissioni di Ratzinger abbiamo iniziato a raccogliere le puntate sul nuovo Papa”, ci racconta Stefano Murranca, titolare dell’agenzia di scommesse Bet1128 di Cagliari. “I nomi che hanno raccolto più puntate sono Schrerer, O’Malley, Schonborn. Qualcuno ha scommesso anche su Angelo Bagnasco. Il nome più redditizio? Timothy Dolan, è dato centottanta a uno”.

h. 18.35 Le Femen protestano in Vaticano

Fuori programma dal Vaticano: nonostante l’imponente schieramento di forza alcune Femen, le attiviste femministe russe, hanno inscenato una protesta clamorosa contro il Papa. Impressionanti le immagini in diretta da piazza San Pietro, con una ragazza portata via dai poliziotti in mezzo a slogan e urla. Tre mesi fa protesta analoga durante l’Angelus, con alcune attiviste che, a seno scoperto, gridavano “Omofobo” contro Benedetto XVI.

h. 17.48

La chiusura del portone, sorvegliato da due guardie svizzere, estromette tutto il mondo dal Conclave. Fuori tutti i collaboratori del Vaticano, tra questi anche padre Federico Lombardi, addetto stampa pontificio. Dentro la Cappella Sistina, gli elettori dovranno giungere a un nome condiviso da almeno due terzi dei cardinali presenti, settantasette su centoquindici.

h. 17.42

“Extra omnes”: così Monsignor Guido Marini, maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie, apre ufficialmente il momento privato del voto: fuori dalla Cappella Sistina chi non partecipa al suffragio. Dopo la meditazione, anche il Cardinale Prosper Grech lascia la sala: ha inizio così il Conclave.

h. 17.08

Sotto la volta dipinta da Michelangelo, il CardinaleGiovanni Battista Re, prefetto emerito della Congregazione dei Vescovi, legge il giuramento del Conclave davanti a tutto l’elettorato. Ciascun cardinale elettore leggerà poi, singolarmente, il giuramento con la formula latina, che recita “prometto, mi obbligo e giuro, così Dio mi aiuti, e questi santi fondamenti che tocco con la mia mano”.

h. 16.45

E’ iniziata puntualissima la processione che dalla Cappella Paolina del Palazzo Apostolico, all’interno dello stato del Vaticano, condurrà con passi lenti e cadenzati i Cardinali elettori nella Cappella Sistina. I Cardinali, preceduti dalla Croce e seguiti dal Libro dei Vangeli, sono accompagnati dal canto delle Litanie dei Santi. Tra di loro c’è il futuro Papa.

h. 16.42

“Un gesto che richiede grande determinazione e ci mostra una persona non avvezza a trascinarsi o a lasciarsi trascinare dagli eventi ma decisa ad affrontare le situazioni mettendo in gioco tutta la propria vita”. Così Arrigo Miglio, Arcivescovo cagliaritano, commentava un mese fa le dimissioni di Joseph Ratzinger .

“Ora per tutti noi è il tempo della gratitudine e della preghiera. Gratitudine per l’esempio di vita offertoci, per il magistero illuminato e chiarificatore, per il contributo particolare donatoci con i tre volumi su Gesù. Preghiera per Benedetto XVI, perché nella nuova fase di vita, che lui stesso ha detto di voler dedicare alla preghiera per la Chiesa, possa godere di molta consolazione dal Signore e possa ancora scrivere molto e renderci partecipi dei suoi doni di profondità teologica e di insegnamento. In tutte le celebrazioni dei prossimi giorni pregheremo in modo speciale per Benedetto XVI, che dovrà essere ricordato nella preghiera eucaristica fino al 28 febbraio compreso, e aggiungeremo da subito anche una preghiera per colui che sarà eletto come nuovo Papa, chiedendo al Signore che doni alla sua Chiesa un pastore secondo il suo Cuore, pronto a guidare la Chiesa nel cammino della nuova evangelizzazione”

h. 16.28

“La Chiesa vive questi momenti con fede e trepidazione. Attraverso meccanismi molto umani c’è un misterioso influsso dello Spirito Santo che porta a compimento l’azione salvifica di Gesù. Per questo la Chiesa intera prega perché si compia la Volontà di Dio, perché sia docile strumento per fare un altro pezzo di strada verso il traguardo, il compimento della storia umano-divina”. Sono le parole di padre Giovannino Tolu, parroco della Basilica di Bonaria che il 7 settembre 2008 ha ospitato nel suo immenso sagrato la celebrazione di Benedetto XVI durante la sua unica visita in terra sarda.

“Pur sapendo con certezza che le parole di Gesù, “Le porte degli inferi non prevarranno”, sono di una Verità assoluta, trepida perché non conosce per quali strade concrete Dio la condurrà. Pur avendo sulle spalle secoli di storia e di martirio si trova sempre rivestita di fragilità. Il nuovo Papa sarà in ogni modo il dono di Dio per l’umanità intera non solo per la Chiesa. Questa, infatti, ha una vocazione ed una missione universale. E’ grande la sua responsabilità. Ho la serena certezza, continua padre Tolu, che come per il passato anche in questo momento e per il futuro, la Chiesa è lo strumento attraverso il quale Dio opera la salvezza dell’umanità. La fiducia è l’atteggiamento di ogni cristiano. Siamo in buone mani. Come gli Apostoli anche la Chiesa di oggi si stringe attorno a Maria, Madre della Chiesa, perché sia docile agli impulsi dello Spirito Santo”.

h. 16.22

Tutto il mondo in attesa dell’habemus papam: da questo pomeriggio, con il Conclave riunito sotto gli sguardi severi di Michelangelo all’interno della Cappella Sistina, si celebra l’elezione del nuovo Pontefice. Centoquindici cardinali in arrivo da tutto il mondo da questa mattina sono impegnati nell’intenso programma che porterà alla nomina del papa: alle sette hanno occupato le stanze della Domus Sanctae Marthae, alle 10,30 hanno partecipato alla messa Pro eligendo romano pontifice, all’una il pranzo. Nel pomeriggio, a piedi o in pulmino, andranno al Palazzo Apostolico, e dalle 16,30 si sposteranno con una processione solenne, accompagnata dall’inno Veni Creator Spiritus, dalla Cappella Paolina alla Cappella Sistina. E’ il momento in cui il maestro di cerimonie pronuncerà la formula che darà ufficialmente inizio ai lavori: “Extra Omnes”, fuori tutti, è l’inizio del giuramento, della meditazione, del voto che porterà a nominare il successore di Benedetto XVI.

Ma chi sarà il nuovo papa? La risposta cambierà, probabilmente, le sorti della Chiesa. Nel frattempo anche nell’isola religiosi e fedeli attendono con impazienza di conoscere il nome del nuovo Pietro.

“E’ il momento della preghiera allo Spirito Santo” commenta Monsignor Ignazio Sanna, Arcivescovo metropolita della Diocesi di Oristano. “Chiunque sarà eletto sarà per noi il successore di S. Pietro. Non ci interessa la sua provenienza geografica, la sua appartenenza religiosa, la sua formazione culturale. Dal momento che sarà eletto, non appartiene più a se stesso. Come ha detto Benedetto XVI, perde la sua privacy e diventa il papa di tutti. Pregheremo per lui e con lui”.

Nessun nome isolano oggi tra i 115 cardinali elettori, mentre nel Conclave del 2005, che portò all’elezione di Joseph Ratzinger, era presente Mario Francesco Pompedda. Nato a Ozieri nel 1929, quarto cardinale della chiesa sarda (dopo Luigi Amat, vissuto nel XIX secolo), è scomparso nel 2006.

Per trovare un pontefice di origine sarda, invece, occorre tornare indietro di milleseicento anni: papa Ilario pontificò per sei anni, dal novembre 461 al dicembre 468, dopo aver seguito in gioventù la Regola di San Basilio in un monastero cagliaritano. Il Liber Pontificalis, registro che ricorda tutti i papi della storia, lo cita come “Hilarus, natione sardus”.

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