di Beatrice Perri
Un forte dolore alla mano, la febbre alta e la corsa in ospedale. E il rischio di perdere il dito perché i medici hanno sottovalutato i suoi dolori. Non una ma due volte. Un episodio che ha del surreale: la storia di un influencer di Cagliari, Gino Leonardo Mascia, diventato noto per la sua complicità con la nonna, con la quale per gioco ha iniziato a creare contenuti sui social durante la pandemia. La loro spontaneità e ironia hanno conquistato il pubblico facendoli approdare in programmi come Pomeriggio 5 e La Vita in Diretta. Con una carriera televisiva alle spalle, è stato anche conduttore e autore per due edizioni del primo reality sardo The Business Project.
Da otto mesi Mascia vive a Venezia, dove lavora come store manager per una catena internazionale. In una mattina apparentemente tranquilla tutto cambia: un dolore lancinante al dito della mano destra e un senso di malessere generale lo hanno spinto a recarsi alla guardia medica per un consulto. Il medico di turno, dopo una rapida visita, gli ha prescritto una crema al cortisone e lo ha rimandato a casa. Gino, convinto si trattasse di un problema minore, ha ripreso la sua routine, ma il dolore non accennava a diminuire. Nel giro di 24 ore, la situazione è precipitata: la febbre è salita oltre i 40°C, lasciandolo completamente immobilizzato a letto. Con il peggioramento dei sintomi, Gino ha deciso di chiamare un’ambulanza, ma la risposta è stata sconcertante: un’attesa di oltre un’ora e un costo proibitivo in quanto non residente a Venezia.
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La mancanza di alternative ha costretto Gino a chiedere ad una collega di accompagnarlo in ospedale, dove la situazione è ulteriormente degenerata. Gino arriva in ospedale febbricitante e privo di forze al punto che la sua amica è costretta a metterlo su una sedia a rotelle per portarlo in sala d’attesa. Qui, dopo pochi minuti Gino sviene, è stato soccorso, ma il trattamento ricevuto lo ha lasciato senza parole. “Abbiamo dovuto farlo entrare perché ha fatto una scenata in sala” e poi “sicuramente era ubriaco,” avrebbe detto una dottoressa del pronto soccorso, ignorando i sintomi evidenti di un’infezione grave.
Dimesso con la diagnosi di “manicure malcurata” e antibiotici, l’influencer ha continuato a peggiorare. Il dito si è scurito e indurito, finché, su consiglio di amici medici sardi, ha deciso di tornare a Cagliari per farsi visitare. Qui, il dottor Boriani, “il mio angelo” (come lo descrive Gino) lo ha ricoverato e operato d’urgenza, identificando la causa del problema: una puntura di ragno violino, scoperta solo in Sardegna.
Dopo due interventi chirurgici e dolori atroci, ad oggi la funzionalità del dito è ancora compromessa, e il rischio di un danno permanente è concreto. Nonostante la fisioterapia, il dito rimane rigido e la presa della mano indebolita. L’influencer ha deciso di denunciare sia il pronto soccorso sia la guardia medica di Venezia, colpevoli di negligenza che ha aggravato la sua situazione. “Ringrazio i sardi che non mi hanno mai lasciato solo,” ha dichiarato, emozionato per il supporto ricevuto dalla sua terra d’origine. Oggi, tra fisioterapia e voglia di riprendere la sua vita, sogna un nuovo progetto televisivo in Sardegna.