Crescono a vista d’occhio le adesioni al gruppo Facebook “Ora la compagnia aerea ce la facciamo noi!“, in pochi giorni l’idea ha raccolto più di 30mila iscritti anche se diventa sempre più difficile distinguere chi voglia lanciare un azionariato popolare per dare vita a una compagnia aerea creata dal basso e chi faccia proposte ironiche per prendere in giro gli ottimisti. Ingenuità da una parte e ironia dall’altra finiscono per rendere labile il confine tra realtà e finzione. Ma gli appassionati al tema stanno invitando tutti i loro contatti, con una crescita esponenziale degli accessi al gruppo.
Queste le regole date agli iscritti da chi ha creato il gruppo: “1) Raccogliamo le adesioni 2) Ci contiamo 3) Ci quotiamo 4) Selezioniamo un gruppo dirigente 5) Gli affidiamo il compito di portare i figli della Sardegna a cibarsi del mondo e i figli del mondo a nutrirsi della nostra cultura 6) Isolani si, isolati mai”. Su questa base ha cominciato a crescere il consenso, con migliaia di adesioni volontarie di chi pensa che mettendo mano al proprio portafogli sia possibile risolvere il problema dei voli tra la Sardegna e l’Italia nel momento in cui sta scadendo il regime di continuità territoriale, Air Italy licenzia tutti i dipendenti e l’aeroporto di Olbia è chiuso per lavori coi passeggeri costretti a raggiungere Alghero e Cagliari. La situazione è grave e il problema molto sentito. C’è chi comincia a credere sul serio che questa mobilitazione virtuale da decine di migliaia di persone (che comprendono gli interessati, i curiosi e i tanti ‘troll’ che intervengono per schernire gli altri) possa aiutare i sardi. “Sta succedendo qualcosa di meraviglioso – commenta un amministratore -. Mai visto e mai successo prima. Un piccolo esercito silenzioso, armato solo dei propri sogni, che ha voglia di percorrere strade nuove, mai esplorate, si unisce per essere non più forte, ma migliore”.
Diversi hanno trattato la questione economica, cercando di quantificare l’offerta necessaria a ogni sardo per raggiungere una cifra adatta a dare vita ai collegamenti autoprodotti. Ma una lunga sfilza di post tratta il possibile nome dell’ipotetica compagnia aerea creata sui social e lì si sono sprecate le prese in giro. Tra un appello alla zona franca e un attacco alla politica, la disputa sulla scelta del nome è quella che attira maggiormente l’attenzione degli iscritti con una continua pioggia di proposte (“Stanno creando una compagnia aerea a forza di like e amen su Facebook”, commenta qualcuno). Ecco alcuni dei nomi tirati in ballo, tra il serio e il faceto: Sardinia Airlines, Babbu toiu air lines, Ichnusa air lines, Sardair, Pocos locos & dinunidos air line, Sardinya bollada, Sairdegna, Cai fuenti airlines, S’apparecchiu sardu e Sardali. Stanco di tutta questa caccia al nome, qualcuno ha chiuso così la questione: “Se cominciamo a bisticciare per il nome, per il consiglio di amministrazione ci vorranno i mitra, mettiamoci d’accordo o ritiro i miei 2 euro”.
Marcello Zasso
Ecco alcune immagini pubblicate sul gruppo Facebook: