La Carovana per la Giustizia dei Radicali da oggi nelle carceri sarde

È partita ieri per la Sardegna, dopo le tappe calabrese e siciliana, la Carovana per la Giustizia del Partito Radicale: i membri della Presidenza del Partito Matteo Angioli, Antonio Cerrone, Irene Testa e Maurizio Turco, Flavio del Soldato, Franco Giacomelli, Emmanuele Somma ed Emiliano Altana Manca si sono imbarcati a Civitavecchia e in serata hanno raggiunto il porto di Olbia. Resteranno nell’Isola fino a domenica, e durante la settimana visiteranno i dieci istituti di pena sardi dove raccoglieranno le firme alla proposta di legge di iniziativa popolare per la separazione delle carriere dei magistrati, promossa dall’Unione delle Camere Penali Italiane che, con l’aiuto dei radicali, ha già raccolto oltre 62 mila sottoscrizioni. Inoltre sono previsti eventi pubblici organizzati con i penalisti locali.

Le visite inizieranno dal carcere di Tempio Pausania: la casa di reclusione – come si legge dal sito del ministero della Giustizia– è stata inaugurata nel 2012 e ospita detenuti appartenenti al circuito AS 3, quasi tutti con lungo fine pena. Semiliberi e soggetti in art. 21 O.P. sono 33 i detenuti che in questo istituto di pena hanno aderito ad agosto al Grande Satyagraha promosso dal Partito Radicale, una iniziativa nonviolenta che consiste nel digiuno, nello sciopero della spesa e nel rifiuto del carrello, finalizzata nel richiedere al più presto l’attuazione della riforma dell’ordinamento penitenziario che interverrebbe su diversità criticità: sovraffollamento in rapida ascesa che, come ha sottolineato la radicale Rita Bernardini, “in alcune carceri raggiunge punte del 200%; maggiore possibilità di accesso alle pene alternative, più rapporti tra detenuti e familiari, più lavoro e studio in carcere, più cure”.

Dopo Alghero, la Carovana per la Giustizia proseguirà per Bancali a Sassari, Alghero, Oristano, Arbus, Isili, Lanusei e concluderà la sua raccolta firme al carcere Badu ‘e Carros di Nuoro. Domenica 3 settembre il gruppo ripartirà da Olbia per Civitavecchia.

Sulla questione sovraffollamento sono arrivate in settimane le dichiarazioni dell’ex pm di Mani Pulite, Gherardo Colombo, secondo cui negli istituti di pena dovrebbe essere trattenuto “soltanto chi è effettivamente pericoloso: oggi, non più di 20mila dei 55mila detenuti totali”.

“E io sono a mia volta dell’idea di evitare il più possibile l’esperienza detentiva, a condizione che le finalità di recupero sociale si coniughino con l’esigenza di sicurezza che ci arriva dalla collettività”, ha commentato Santi Consolo, magistrato che dirige il dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria.
Maurizio Turco, già deputato radicale, sottolinea che “le parole di Santi Consolo non ci sorprendono; ha fatto e fa di tutto per far corrispondere l’esecuzione penale al dettato costituzionale e alla finalità rieducativa della pena. Per quanto riguarda Colombo, noi del Partito Radicale con Marco Pannella lo abbiamo detto e lo diciamo da sempre che il carcere deve essere una extrema ratio. Ormai l’ingiustizia è strutturale e le riforme non arrivano. Così tramonta lo Stato di Diritto”.

Gli obiettivi della #CarovanaxlaGiustizia sono ancora la raccolta firme sulla proposta di legge delle Camere Penali per la separazione delle carriere dei magistrati, l’amnistia e indulto, premessa indispensabile per una Giustizia giusta, il superamento di trattamenti crudeli e anacronistici come il regime del 41 bis e il sistema dell’ergastolo, a partire da quello ostativo, l’approvazione dei decreti delegati della riforma dell’Ordinamento Penitenziario e, non ultimo, quello del raggiungimento di 3.000 iscritti al Partito Radicale entro il 31 dicembre 2017 per continuare le lotte di Marco Pannella.

I dettagli delle visite nelle carceri sarde sono sul sito CarovanaxlaGiustizia.

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