“In merito alle notizie di stampa relative all’indagine dei Carabinieri del Noe di Sassari riguardo all’area industriale di Porto Torres, Syndial (Eni) ribadisce la propria totale estraneità e quella dei propri dirigenti coinvolti, per tutte le ipotesi di reato prospettate dalla Procura della Repubblica di Sassari che vedono al momento contestati i reati di realizzazione e gestione di discarica non autorizzata, di disastro ambientale e getto pericoloso di cose e per i quali la società sarebbe indagata”. È la precisazione dell’Eni a seguito della chiusura delle indagini che vede coinvolti tre dirigenti della Syndial. “Le condotte oggetto di indagine – spiegano dall’Eni – sono riferibili a passate gestioni, certamente precedenti al subentro di Eni e di Syndial nella proprietà del sito e certamente non attribuibili all’operato della società o di suoi dipendenti. Le indagini poste in essere dall’azienda escludono la presenza di una situazione di rischio ambientale sia nell’area in questione, sia nelle aree limitrofe. Si precisa, inoltre, che l’area oggetto di indagine rientra nel Progetto operativo di bonifica ‘Progetto Nuraghe – Fase 2’, attualmente in fase di istruttoria funzionale all’emanazione del decreto di autorizzazione definitivo da parte del Ministero dell’Ambiente”.
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