All’alba di oggi le porte della sua abitazione in località Mitza Fonnai si sono aperte davanti ai carabinieri della stazione di Maracalagonis. Era attesa da tempo la fine della libertà per Alberto Porru, 36 anni, disoccupato, già noto alle forze dell’ordine, colpevole di aver causato uno degli incidenti stradali più gravi della cronaca recente.
La Procura di Cagliari ha dato esecuzione all’ordinanza di carcerazione firmata dall’Ufficio esecuzioni penali: Porru dovrà scontare una pena residua di 5 anni, 8 mesi e 20 giorni di reclusione per omicidio stradale. Nessuna resistenza al momento dell’arresto. Dopo le formalità in caserma, è stato accompagnato nella casa circondariale di Uta, dove sconterà la condanna.
Era il 17 settembre 2016, quando, al volante di una Volkswagen Golf, Porru perse il controllo dell’auto all’altezza della rotatoria di Is Pontis Paris, tra Quartu e Cagliari, lungo il viale Marconi. L’impatto fu violentissimo: l’auto si schiantò contro un palo in cemento della linea filoviaria. Nello scontro morirono tre giovani vite: Davide Giunchini, 26 anni, di Sinnai; Manuella Olla, 21 anni, e Anna Maria Perra, 17 anni, entrambe di Quartu.
Il caso destò enorme emozione e rabbia, diventando emblema di una strage silenziosa che continua a consumarsi sulle strade. A distanza di anni, con la sentenza ormai definitiva, la giustizia ha chiuso un cerchio che per troppo tempo era rimasto aperto, mentre le famiglie delle vittime convivono ancora con un dolore che nessuna pena potrà cancellare.