Inchiesta Delcomar: istruttoria riaperta, un super perito dovrà analizzare le navi

Dopo le richieste di condanna del pubblico ministero a 6 e 4 anni di reclusione, ieri era il giorno della sentenza. Ma la giudice, Cristina Ornano è uscita dalla camera di consiglio con il più classico dei colpi di scena: istruttoria riaperta e necessità di nominare un perito per chiarire se le navi della Delcomar rispecchiassero quanto previsto dal bando regionale e se siano eventualmente stati fatti gli interventi di adeguamento.

Il 4 luglio verrà nominato il super esperto: un ingegnere navale che dovrà esaminare i traghetti che garantiscono i collegamenti tra la Sardegna e le isole minori. Si riapre, dunque, il processo in abbreviato nato dall’inchiesta della Guardia di Finanza sulle navi che assicurano le tratte con Carloforte e La Maddalena. Per il pm, Giangiacomo Pilia e per il suo consulente, i traghetti non avevano le caratteristiche previste dal bando della Regione. Per questa ragione, nelle scorse settimane, il titolare del fascicolo aveva chiesto la condanna degli armatori, Franco Del Giudice e del figlio, Enzo Giorgio: per il primo a 6 anni, per il secondo a quattro. La flotta è ancora affidata ad un amministratore giudiziario.

Al termine dell’indagine, infatti, il gip aveva accolto la richiesta di sequestro preventivo dei traghetti, nonché di immobili e quote societarie per 64 milioni di euro. A difendere gli armatori ci sono gli avvocati, Massimo Massa e Marcello Vignolo, assieme a Massimo Ledda e Matteo Pinna. Il loro consulente ha ribadito che le navi rispettavano le norme previste dal bando. L’inchiesta si era concentrata sulla gara che la Delcomar si era aggiudicata dalla Regione Sardegna nel 2016, un contratto della durata di sei anni per l’importo complessivo, esclusa Iva, di 70,1 milioni di euro, con opzione di estensione del servizio fino a 9 anni per un totale di oltre 104 milioni.

Secondo l’accusa, alcuni dei traghetti usati per i collegamenti con Carloforte e La Maddalena non risponderebbero alle disposizioni previste dal bando in materia di accessibilità per disabili e persone anziane. Oggi la giudice sarebbe dovuta uscire dalla camera di consiglio con la sentenza, ma ha deciso che, davanti a due consulenze che dicono l’opposto, sarà un perito nominato da lei a fare chiarezza.

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