Inchiesta-bis sul sequestro Pinna: indagati anche un vigile urbano e una donna

Un vigile urbano, Francesco Angius, di 60, di Bonorva, all’epoca dei fatti in servizio al comando della polizia municipale di Bonorva, ed una donna, Francesca Sanna, di 54 anni di Macomer. Sono i due nuovi indagati nell’inchiesta bis della Dda di Cagliari per il sequestro dell’allevatore di Bonorva Titti Pinna. La notizia è trapelata dopo la notifica degli avvisi di conclusione delle indagini a Giovanni Maria “Mimmiu” Manca, di 52, di Nuoro ma residente a Bonorva, e Antonio Faedda, di 43, nato a Grosseto e residente a Giave.

Secondo le accuse il vigile urbano sarebbe la persona che il 21 settembre 2006, due giorni dopo il sequestro di Pinna, si era messo in contatto con la famiglia per trasmettere la richiesta dei rapitori. Mentre Francesca Sanna sarebbe stata intercettata dagli investigatori il 26 settembre 2006, al passaggio a livello di Mulargia, dove si è svolto l’incontro dei rapitori con padre Pinuccio Solinas che si adoperava per favorire la liberazione di Titti Pinna. In quella occasione, secondo l’accusa, avrebbe svolto il compito di contribuire all’organizzazione dell’abboccamento, presidiando la zona in modo che i rapitori non corressero il rischio di essere bloccati dalle forze di polizia che stavano presidiando la zona. Una volta concluso l’incontro con il frate, avrebbe dovuto recuperare i rapitori e trasportarli a bordo della sua auto. A novembre 2013 erano finiti in carcere Manca e Faedda con l’accusa di avere fatto parte del gruppo di prelievo che il pomeriggio del 19 settembre aveva rapito Pinna nella sua azienda di Monte Frusciu a Bonorva, e di avere trasportato l’ostaggio sino all’azienda di Lochele di Salvatore Atzas.

 

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