L’obiettivo degli incendiari che nella notte tra sabato e domenica scorsi hanno devastato la pineta di Mugoni, all’interno del Parco naturale di Porto Conte, erano i campeggi di Sant’Igori e di Sant’Imbenia, da alcuni anni sotto sequestro giudiziario. Il ritrovamento degli inneschi e i primi riscontri dell’Ente foreste della Sardegna hanno indirizzato in maniera precisa le indagini coordinate dal sostituto procuratore di Sassari, Mario Leo. Non ci sarebbe niente di casuale tra l’attentato che ha distrutto 15 ettari di pineta e più di 250 roulotte e l’inizio del processo nato dalla vicenda giudiziaria che nel 2010 e nel 2011 ha portato al sequestro dei due campeggi ritenuti abusivi e alla denuncia di 106 persone.
Oggi il giudice onorario Antonietta Crobu ha rinviato tutto all’1 dicembre a causa di un vizio formale di notifica ma ha anche deciso la trasmissione degli atti al presidente del Tribunale di Sassari, Pietro Fanile, proprio alla luce dell’incendio doloso appiccato nella zona dei camping. Nel frattempo si è insediata la conferenza di servizi istituita dall’assessore regionale dell’Ambiente, Donatella Spano, cui partecipano Arpas, Ente foreste, Parco di Porto Conte, Area marina protetta di Capo Caccia, Protezione civile della Polizia locale, Vigili del fuoco e Comune di Alghero. L’Arpas ha effettuato i primi prelievi per verificare quali agenti inquinanti sono rimasti nell’area dopo il rogo. Sindaco e presidente del Parco hanno scritto alla Regione per chiedere un finanziamento straordinario a favore delle complesse opere di bonifica, soprattutto nei cinque ettari dei campeggi, dove andrà rimossa una quantità impressionante di macerie. Forestali e vigili del fuoco, intanto, hanno definitivamente messo in sicurezza l’area, in cui si trovava una gran quantità di bombole di gpl incustodite.