Vigili del fuoco sul piede di guerra, proclamato lo stato di agitazione, in polemica con la Regione, e in particolare con l’assessore all’Ambiente, ritenuto responsabile “di aver tagliato i fondi destinati ai vigili del fuoco”. “Negli anni scorsi la somma che veniva versata dalla Regione nelle casse dello Stato per i Vigili del Fuoco, era appena di 600mila euro – hanno spiegato Fns-Cisl, Cgil, Cisl, Uil, Conapo e Confsal – somma sicuramente insufficiente e versata, nonostante gli accordi sottoscritti, con gravi ritardi.
Oggi i fondi previsti sono solo 430mila euro. Se a questo aggiungiamo anche il fatto che l’acquisto di alcuni mezzi fuori strada, previsti nell’accordo sottoscritto nel 2016 e da assegnare ai Vigili, è stato disatteso, dobbiamo dire che, oltre al danno, i Vigili e i sardi devono subire anche la beffa”. Questa situazione, denunciano i sindacalisti “comprometterà la partecipazione del personale del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco alla Campagna Antincendi 2017. I cittadini devono sapere che le esigue risorse messe a disposizione dalla Regione non consentiranno il potenziamento delle sedi istituzionali dei Vigili e l’apertura delle sedi stagionali”. I sindacati denunciano che “i vigili hanno iniziato a spegnere gli incendi boschivi e sopperire alla latitanza della Regione fin dai primi giorni di maggio. Dov’era l’apparato regionale tanto decantato dall’Assessore? Perché dopo le ore 20 sul campo ci sono solo i Vigili del Fuoco?”, e annunciano “i sindacati valuteranno anche la possibilità di adire le autorità competenti per eventuali omissioni che la Regione commetterà sui compiti attribuitigli dalla legge in merito alle responsabilità sull’estinzione degli incendi boschivi”.