Incendi, allerta nel Sud della Sardegna. Ecco cosa fare se si avvistano fiamme

Saranno ancora giorni difficili in quasi tutta la Sardegna per l’allarme incendi. Dopo il rogo di ieri a Tortolì che ha devastato oltre 700 ettari di territorio, lambendo case e strutture ricettive, con persone evacuate, resta alto il rischio per il fuoco e per lunedì 15 luglio la Protezione civile ha diramato una nuova allerta incendi. Nella maggior parte dell’isola il rischio domani sarà moderato, allerta gialla, ma nel Sud dell’Isola e in alcune zone del Cagliaritano è arancione, qui le alte temperature e il maestrale potrebbero alimentare il svilupparsi di nuovi incendi.

Come ha sottolineato l’assessore regionale dell’Ambiente, Gianni Lampis, che oggi era presente sui luoghi devastati dal fuoco e ha sorvolato l’area, la Regione ha messo in campo più di settemila uomini (7.246), una task force tra Corpo Forestale regionale, squadre dell’Agenzia Forestas, vigili del fuoco, Protezione civile, Arpas, volontari e barracelli. Le risorse in campo ammontano a un milione 434mila euro, cui vanno aggiunti 5,5 milioni per i mezzi aerei. Si tratta di 11 elicotteri dislocati in diverse basi sul territorio, più il SuperPuma schierato a Fenosu e tre Canadair della Protezione civile schierati all’aeroporto militare di Alghero.

Ma il rogo di Tortolì è stato innescato da un agricoltore che bruciava sterpaglie e residui di potatura, noncurante del maestrale, e non da un incendiario mosso da motivazioni economiche o semplicemente criminali. Per questo in queste ore riemerge la necessità di una maggiore consapevolezza e cultura ambientale da parte soprattutto di chi nelle campagne opera quotidianamente, di chi ha proprietà potenzialmente a rischio e di tutti i cittadini, compresi i turisti, che dovrebbero tenere comportamenti tali da evitare il pericolo.

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Nel documento che contiene le prescrizioni regionali antincendio, approvato nell’ambito della campagna regionale 2019, sono descritte tutte le misure dirette a contrastare le azioni che possono determinare innesco di incendi e a disciplinare l’uso del fuoco per l’intero anno solare. Intanto il documento stabilisce che dal primo giugno al 31 ottobre, vige il periodo di ‘elevato pericolo di incendio boschivo’. In questi mesi è vietatoaccendere fuochi o compiere azioni che possano provocarne l’accensione (comprese le cosiddette lanterne volanti o similari); smaltire braci; gettare dai veicoli, o comunque abbandonare sul terreno, fiammiferi, sigari o sigarette e qualunque altro tipo di materiale acceso, o allo stato di brace, o che in ogni caso possa innescare o propagare il fuoco; fermare gli automezzi con la marmitta catalitica a contatto con sterpi, materiale vegetale secco o comunque con materiale soggetto ad infiammarsi per le alte temperature. Nel restante periodo dell’anno, al di fuori del periodo di ‘elevato pericolo di incendio boschivo’, sono vietate quelle azioni che per condizioni meteorologiche, stato della vegetazione e pericolosità degli attrezzi, mezzi e strumenti utilizzati, possono provocare un incendio boschivo.

Il documento riporta anche i casi di autorizzazioni e deroghe previste per legge: sono autorizzati i cosiddetti ‘abbruciamenti’ (l’accensione di piccoli fuochi per la ripulitura dei terreni): “La pratica strettamente agricola e selvicolturale di abbruciamento di stoppie, di residui colturali e selvicolturali, di pascoli nudi, cespugliati o alberati, nonché di terreni agricoli temporaneamente improduttivi, è consentita nel periodo dal 15 maggio al 30 giugno e dal 15 settembre al 31 ottobre, solo ai soggetti muniti dell’autorizzazione rilasciata dall’Ispettorato forestale competente per territorio; nel periodo dal primo luglio al 20 luglio e dal 15 agosto al 14 settembre, nei soli terreni irrigui, ai soggetti muniti dell’autorizzazione rilasciata dall’Ispettorato forestale competente per territorio; per superfici non superiori a 10 ettari, nel periodo compreso fra il primo e il 14 settembre, solo ai soggetti muniti di apposita autorizzazione, rilasciata dall’Ispettorato forestale competente, esclusivamente nei territori dove le precipitazioni piovose abbiano determinato condizioni tali da ridurre significativamente il rischio di propagazione accidentale delle fiamme”. Disposizioni speciali anche per le manifestazioni pirotecniche nel periodo di ‘elevato pericolo’, le prescrizioni che competono ai titolari di strutture ricettive, delle linee elettriche o delle zone militari.

Per tutti i cittadini e i turisti, in caso di avvistamento di un incendio il Corpo forestale raccomanda di allontanarsi, se si è troppo vicini alle fiamme, e di segnalare immediatamente il rogo perché possa essere organizzata la necessaria opera di spegnimento, telefonando al numero verde 1515 del Corpo forestale e di vigilanza ambientale (Cfva), al 115 dei Vigili del fuoco (Vvf), al 113 della polizia di Stato o al 112 dei carabinieri. Inoltre chiunque sia in possesso di informazioni utili all’individuazione del responsabile di un incendio è tenuto a informare immediatamente le forze in campo.

Durante la chiamata di segnalazione cercare di mantenere sempre la calma e parlare con chiarezza; indicare con la maggior precisione possibile la località precisando la Provincia e il Comune dell’area che sta bruciando ed altri elementi utili per la localizzazione; segnalare se sul posto vi sono già delle persone che stanno provvedendo a spegnere le fiamme; non riagganciare fino a che l’operatore non lo dica o non abbia ripetuto il messaggio.

Mar.Pi.

 

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