In Sardegna ogni giorno oltre 1 milione di persone – pari al 67,7% della popolazione residente – lascia la propria abitazione per spostarsi, dando vita a circa 2,5 milioni di tragitti quotidiani. Un dato in crescita rispetto al 2023 (+4%) che conferma l’emergere di una “popolazione mobile”, sempre più dinamica ma anche alle prese con carenze infrastrutturali e scarsa integrazione dei mezzi di trasporto.
Il quadro emerge dall’analisi dell’Ufficio studi di Confartigianato Imprese Sardegna, che ha rielaborato i dati del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e dell’Isfort. L’evento nazionale “Sistemi intermodali e sostenibilità”, ospitato all’aeroporto di Cagliari nell’ambito del progetto Ci.Te.Mos., ha offerto l’occasione per un confronto tra istituzioni, esperti e operatori economici. l mezzo più utilizzato in Sardegna resta l’auto privata (63,1%), seguita dal camminare (21%) e dal trasporto pubblico locale (8%). Solo il 3,1% dei cittadini utilizza forme di trasporto intermodale, combinando ad esempio bus e treno o bici e traghetto. Un dato ancora troppo esiguo per una mobilità davvero efficiente e sostenibile.
Gli spostamenti si concentrano soprattutto nelle aree metropolitane: 582mila a Cagliari, 779mila a Sassari-Gallura, 426mila nel Sud Sardegna. La distanza media giornaliera percorsa da ciascun cittadino è di 68,13 km. Nonostante ciò, la Sardegna si distingue per una delle percentuali più alte di mobilità attiva d’Italia: nel 2023, il 54,8% dei residenti ha dichiarato di muoversi quotidianamente a piedi o in bici, contro una media nazionale del 41%.
Il cuore dell’iniziativa promossa da Confartigianato è stata la riflessione sull’intermodalità: ovvero l’integrazione tra diverse modalità di trasporto, per garantire collegamenti efficienti, abbattere le emissioni e migliorare la qualità della vita. Secondo Giacomo Meloni, presidente di Confartigianato Sardegna, “più modalità di trasporto significano maggiore libertà di scelta e più sostenibilità. L’intermodalità è una delle chiavi per una mobilità moderna e intelligente”. Per Fabio Mereu, vicepresidente nazionale di Confartigianato, “serve una visione d’insieme, dove taxi, Ncc, autobus, treni, navi e aerei possano lavorare in sinergia”.
Il docente Gianfranco Fancello dell’Università di Cagliari ha sottolineato la necessità di una nuova progettualità, basata su tre pilastri: “gestione intelligente, mezzi innovativi e infrastrutture aggiornate. Le reti esistenti risalgono spesso a decenni fa e non sono più all’altezza delle esigenze attuali”. Durante il dibattito sono intervenuti rappresentanti del Parlamento, delle autorità portuali, dell’aeroporto di Cagliari e dell’Arst, l’azienda regionale dei trasporti. Tutti hanno riconosciuto la necessità di accelerare sul fronte dell’integrazione tra sistemi, ma anche dell’aggiornamento delle infrastrutture.