Spunta un altro possibile movente per l’omicidio di Antonio Pisu, l’impresario edile di 79 anni ucciso martedì mattina in via Agricola a Monserrato. Secondo quanto riportato da l’Unione Sarda e confermato all’Ansa dagli investigatori, Luigi Piras, l’uomo di 76 anni accusato di omicidio volontario per avere sparato a Pisu, voleva comprare la mansarda in cui abitava e che si trova nella stessa palazzina in cui viveva la vittima.
Per questo aveva versato all’impresario edile una cospicua caparra diversi anni fa, ma la vendita dell’immobile era saltata: la mansarda infatti sarebbe stata abusiva. Da qui il contenzioso tra l’inquilino e l’impresario: il primo pretendeva la restituzione dei soldi, il secondo la liberazione della casa e il pagamento degli affitti non coperti dalla caparra.
Una serie di discussioni e litigi, l’ultimo martedì mattina finito a colpi di pistola. Nelle prossime ore sarà fissato l’interrogatorio di convalida di Luigi Piras, che si trova rinchiuso nel carcere di Uta, e si cercherà di fare luce su questa nuova pista investigativa.
Intanto dall’autopsia eseguita ieri dal medico legale, Roberto Demontis emerge che Pisu è morto per i tre colpi di pistola al petto. Gli accertamenti sono durati diverse ore e hanno confermato quanto emerso già dal primo esame esterno: quattro i colpi andati a segno, tre mortali al petto e uno al collo.