“Ieri Carlo Cossu a Macomer, oggi Gonario Piroddi a Orotelli, domani a chi e dove?” Con queste parole si apre il manifesto di denuncia redatto da un Comitato spontaneo nato a Orotelli dopo l’ultimo suicidio (il terzo il tre giorni) di un lavoratore che non ha retto alle difficoltà nate con la crisi economica, scegliendo di porre fine alla sua esistenza con un gesto estremo. “Non sono suicidi, ma omicidi. Una strage che giorno dopo giorno miete sempre più vittime. Siamo stufi, demoralizzati, arrabbiati. Ma non vogliamo essere anche impotenti e assistere impassibili, a contare le croci”, prosegue il manifesto. Che lancia un appello: “Vogliamo che il gesto di Gonario e di altri come lui non vengano imitati. Abbiamo tante energie positive che anche in questo momento di grande difficoltà non vanno disperse. Agiamo in maniera responsabile: pensiamo ai figli, alle famiglie, al nostro futuro di comunità”. Il comitato si spinge fino a ragionare sulle responsabilità della situazione, parlando di “mandanti precisi”. “Non vogliamo trovare un colpevole a tutti i costi. Ma noi i mandanti di questi omicidi li abbiamo già trovati. Come si fa a non puntare il dito sul sistema bancario che ha chiuso i rubinetti del credito, impone rientri forzosi a condizioni impensabili. Una vera e propria associazione a delinquere che fa leva sul braccio armato di Equitalia e di una classe dirigente complice ed assente che ormai ci lascia soli”.
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