Open Day, orientamento e scuole in vetrina per far iscrivere gli studenti nel proprio istituto. Ma per undici associazioni la richiesta è una sola: nei moduli di iscrizione ci deve essere la possibilità di scegliere se far crescere i figli in un contesto multilingue dove ci sia il sardo.
La richiesta è già stata inviata alla Regione e alla direzione scolastica. La proposta nasce da un richiamo a una norma del 2018. “Il dettato e lo spirito della legge vengono disattese – scrivono le associazioni – È una chiara lesione del diritto dei sardi a poter imparare, studiare e conoscere ogni campo nel sapere, diritto sancito dalla legge citata e da numerose norme internazionali. Ci risulta che in Friuli Venezia, una regione per molti versi simile alla Sardegna riguardo l’utilizzo della lingua del luogo, le mamme e i babbi debbano indicare nel modulo di iscrizione se vogliono usufruire del friulano nella educazione delle loro figlie e figli”.
Le associazioni firmatarie della lettera sono Babel Film Festival (Elen), Bia-Bilinguismu in Aristanis, Biblioteca Gramsciana, Campos-Associazione Coordinamento delle Arti Musicali e Poetiche di Tradizione Orale della Sardegna, Consulta de su sardu de Sardara, Lìngua Bia, Movidì, Sardware, Acadèmia de su sardu, Domo de totus-Sassari, Cobas Sardegna, Iscandula.