“Siamo molto scossi, e a sorprendere la comunità è soprattutto la modalità nuova dell’attentato”. Sono queste le prime parole di Davide Ferreli, sindaco di Lanusei, perché non solo in Ogliastra ma in tutta la Sardegna sono molto rari colpi così brutali: l’utilizzo dell’esplosivo è sì ricorrente, ma la bomba non viene quasi mai collegata al motorino di avviamento. A Lanusei, invece, Roberto Aresu è entrato in macchina, ha messo in moto ed è saltato in aria insieme alla sua Clio. Nella vicina Ilbono, un anno fa, in un attentato analogo l’operaio preso di mira era però riuscito a salvarsi.
Parla di “preoccupante escalation di violenza”, il sindaco che conosceva “personalmente la vittima” ed esprimere subito “solidarietà alla famiglia” del rappresentante di auto morto questa mattina alle 10,30. “Lasciamo – continua Ferreli – che le forze dell’ordine facciano le loro indagini. Ma non si può non esprimere fortissima preoccupazione, perché episodi come questi non solo sono lo specchio del difficile momento che stiamo vivendo, ma lo amplificano, se possibile”.
Ferreli tiene la barra dritta sui bisogni della comunità: “Resta il fatto che nessun disagio sociale deve andare contro la legalità e il rispetto della giustizia, e noi siamo qui per difenderli. Ma non possiamo farlo da soli. Invece lo Stato smantella i suoi presidi, anche delle forze dell’ordine, proprio quando i cittadini hanno maggiore bisogno di sicurezza”.
Il sindaco di Lanusei convocherà a breve “un incontro per fare il punto sulla violenza crescente, non solo nel nostro capoluogo, ma in tutta l’Ogliastra. Abbiamo tutti il dovere di interrogarci su come proteggere le nostre comunità”.
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