La strada tortuosa della Sardegna e delle fasce colorate continua, dopo la zona bianca e quella rossa andata avanti per più tre settimane ora l’Isola passa in zona arancione. Così prevede l’ordinanza del ministro della Salute, Roberto Speranza. Ecco allora le nuove regole che i sardi dovranno rispettare, oltre all’obbligo del coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino e vale in tutta Italia e per qualunque fascia di colore. Sul sito di Palazzo Chigi (www.governo.it) scorrendo la pagina poco sotto la notizia principale, c’è una sezione Faq con tutte le informazioni dettagliate sulle restrizioni. Nell’ultima versione è anche presente la nuova voce ‘Certificazione verde Covid-19’ per chi è vaccinato, ha avuto il Covid entro sei mesi, o il tampone nelle 48 ore precedenti che lo esenta da alcune restrizioni.
Ecco l’articolo di Sardinia Post con le principali regole:
SPOSTAMENTI. Con l’ingresso nella zona arancione c’è il divieto di uscire dal proprio Comune di residenza, se non per motivi di lavoro, salute o per ragioni urgenti. Per i soli abitanti dei centri più piccoli, sotto i cinquemila abitanti, è consentita la mobilità fino a un raggio di trenta chilometri dal territorio municipale, anche nel caso in cui ciò comporti l’ingresso in una provincia diversa da quella di residenza. Le uniche uscite fuori dal proprio Comune sono quelle che riguardano le visite a immobili da acquistare o affittare.
MANGIARE E BERE. Bar, ristoranti e pasticcerie possono aprire dalle 5 alle 18. Ma è vietato consumare all’interno o nei tavoli all’aperto, che non possono essere sistemati. Sino alle 22 può restare attivo il servizio di asporto. Dalle 18 devono obbligatoriamente chiudere i locali che non hanno la cucina e le attività commerciali il cui codice Ateco è la vendita di bevande. Solo i ristoranti degli alberghi possono lavorare senza limitazioni di orario, ma per le sole ordinazioni che arrivano dai clienti ospitati nelle strutture ricettive. Apertura consentito dopo le 18 anche alle attività di ristorazione che si trovano nelle stazioni di servizio.
VISITE A PARENTI E AMICI. Una volta al giorno, senza uscire dal proprio Comune, si possono andare a trovare parenti e amici. È decaduto il divieto, per padre e madre, di portare con sé il solo figlio minore di 14 anni. Adesso anche i ragazzi sino ai 18 anni possono uscire insieme ai genitori. Le visite sono consentite unicamente nelle ore dove non vige il coprifuoco, quindi dalle 5 alle 22.
NEGOZI E CENTRI COMMERCIALI. Gli ingressi sono contingentati, secondo le disposizioni contenute in ogni attività a seconda delle dimensioni del locali. Resta obbligatorio l’uso di mascherine e l’igienizzazione delle mani.
SPORT E ATTIVITÀ MOTORIA. Sono chiuse le palestre e le piscine, così come centri benessere e quelli termali. Ma la pratica dello sport è sempre consentita. Anche fuori dal proprio Comune verso quelli limitrofi, se si tratta di raggiungere una struttura alla quale si è iscritti. È sempre obbligatorio rispettare la regola del distanziamento di almeno un metro.
UFFICI E MEZZI PUBBLICI. Banche, Poste e assicurazioni, che svolgono servizi essenziali, ammettono sempre il disbrigo delle pratiche in presenza. Anche in questo caso gli ingressi sono contingentati e legati all’uso obbligatorio delle mascherine nonché della igienizzazione delle mani. Queste stesse regole vanno applicate quando si utilizzazioni i mezzi pubblici. Anche quelli privati come i taxi.
SPOSTAMENTI IN AUTO. Si può usare la macchina con persone non conviventi purché siano rispettate le stesse misure di precauzione previste per il trasporto non di linea. Ossia: presenza del solo guidatore nella parte anteriore della vettura e di 2 passeggeri al massimo per ciascuna ulteriore fila di sedili posteriori, con obbligo per tutti di indossare la mascherina. Quest’ultima regola può essere derogato nella sola ipotesi in cui l’auto sia dotata di un separatore fisico fra la fila anteriore e posteriore della macchina.