Il primo maggio in fabbrica dei lavoratori Alcoa: “Niente da festeggiare”

“Niente da festeggiare ma solo un momento di incontro e solidarietà per fare il punto della situazione”. I lavoratori Alcoa hanno deciso di trascorrere il giorno dedicato al lavoro (che non c’è) nel luogo diventato il simbolo della lotta per la riapertura dell loro fabbrica: quel presidio fatto di tende e canne diventato la loro casa da oltre un anno. Si sono incontrati con le famiglie, dipendenti diretti e degli appalti, circa 400 persone, per discutere del futuro della fabbrica e del territorio. Ma soprattutto il da farsi per far ripartire una vertenza che pare giunta a un punto morto. I lavoratori hanno ricevuto la visita dei deputati locali Francesco Sanna e Emanuele Cani e del coordinatore del Piano Sulcis Tore Cherchi. Tutti hanno ribadito il loro impegno a sostegno della vertenza. La serata sarà accompagnata dalla musica dei gruppi L’Intreccio e Soda Acustica i cui componenti sono quasi tutti provenienti dagli ambienti delle fabbriche di Portovesme. Nei prossimi giorni i sindacati formalizzeranno la richiesta di un incontro al presidente della Regione Francesco Pigliaru per sollecitare il Governo nazionale sulla definizione delle procedure per la cessione dello smelter alla multinazionale svizzera Glencore.

Carlo Martinelli

 

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