Entro la fine del 2014 chiuderà il Centro di prima accoglienza di Elmas. Lo ha annunciato il prefetto di Cagliari, Alessio Giuffrida, a margine di una manifestazione di protesta di un gruppo di immigrati richiedenti asilo ospitati nella struttura. Il Cpa è al centro di molte polemiche per la sua collocazione all’interno dell’aeroporto militare, lo stesso ministro Kyenge in occasione di una visita a Cagliari aveva auspicato il trasferimento in una sede più appropriata. “La struttura aeroportuale non va bene – ha spiegato il prefetto – non tanto per le carenze di tipo igienico-sanitario e di vitto o alloggio ma proprio perchè inserita in una parte dedicata ad usi militari, che per altro a fine anno passerà completamente nelle mani della Sogear, la società di gestione dello scalo di Cagliari. Quindi questo centro – ha confermato Giuffrida – verrà sicuramente abbandonato e con la collaborazione degli enti locali, della Regione e dell’Agenzia del demanio stiamo già verificando altre alternative che potrebbero non essere a Cagliari o nel sud Sardegna”.
La protesta. Una sessantina di giovani richiedenti asilo politico ospitati nel Centro di prima accoglienza di Elmas, dove sono stati alloggiati dopo il trasferimento da Lampedusa, hanno protestato davanti alla Prefettura di Cagliari chiedendo a gran voce di poter avere i documenti che riconoscano il loro status di rifugiati. Urlando slogan in inglese (Vogliamo diritti umani e vogliamo i documenti) e con striscioni, fra i quali uno che chiede di abolire il reato di clandestinità, hanno effettuato il sit-in organizzato con il sindacato Usb in contemporanea con un incontro fra un delegazione sindacale ed il prefetto Alessio Giuffrida. In un documento consegnato ai passanti gli immigrati chiedono la protezione internazionale per i rifugiati; il riconoscimento di un visto o di una protezione umanitaria, la concessione del visto Schengen, ed un trattamento “degno di un Paese civile nel Centro di accoglienza di Elmas”.