A 86 anni dalla sua morte, il ricordo di Grazia Deledda è più vivo che mai. L’unica scrittrice italiana, e sarda, ad aver ricevuto il premio Nobel per la letteratura è stata omaggiata a Bruxelles nella sede del Parlamento Europeo. L’evento fa parte degli appuntamenti internazionali ideati per far conoscere l’autrice nuorese nel mondo.
“Le radici della scrittura di Grazia Deledda – ha detto Costantino Tidu, l’amministratore straordinario della Provincia di Nuoro, capofila del comitato istituzionale che ha promosso l’evento – affondano a pieno diritto nella cultura europea. Lei stessa fu una scrittrice capace di farsi conoscere e apprezzare in Europa prima che in Italia. Una donna moderna, emancipata, europea, dimostrata dalle sue frequentazioni dei più importanti circoli letterari fuori dai confini nazionali”. Tidu ha definito la Deledda una “intellettuale europea, una figura radicata a pieno titolo nel canone novecentesco fra i più grandi scrittori del secolo scorso, con punte di ammirata valutazione che vedono in lei la più grande narratrice italiana di tutti i tempi”.
Alle celebrazioni erano presenti anche i parlamentari europei Francesca Donato e Mario Furore. Snezana Simonovska (Capo dipartimento per le politiche giovanili del programma Erasmus+ mobilità individuali, corsi di formazione e Corpi Europei Solidarietà).
“Grazia Deledda nella storia delle letteratura e nell’attualità del presente” è stato il titolo della tavola rotonda che ha visto come protagonist Dino Gesuino Manca (Professore associato dell’Università di Sassari) che ha parlato della Sardegna di Grazia Deledda consegnata all’immaginario europeo. La scrittrice Chiara Miscali ha posto l’accento su“Grazia Deledda, la donna che non mise limite alle donne”, mentre la scrittrice Angelica Grivel Serra ha parlato dell’autrice sarda evidenziando l’aspetto dell’estetica ed etica della natura, di Francesca Mereu (esperta in tecnologia e robotica educative) che ha illustrato il progetto “Conoscere Grazia Deledda”, il percorso svolto nei laboratori scolastici”.
Irisa Hasani, giovane progettista Albanese, ha posto l’accento sulla Deledda e la lotta per l’emancipazione delle intellettuali mediterranee, raccontando la vicenda di Musine Kokalari, scrittrice albanese, dissidente e militante per la democrazia. Irina Parra, ricercatrice spagnola, ha tracciato un collegamento tra la condizione delle donne in Spagna e in Italia nell’epoca di Grazia Deledda. Alise Jakovele, lettone, ha infine presentato la figura della scrittrice Vizma Belsevica.
“Deledda – ha rimarcato ancora Tidu – è stata, infatti, come abbiamo raccontato in più occasioni, è stata l’autrice italiana che più di altre, ha saputo anticipare i temi dell’emancipazione femminile e il ruolo delle donne in una società governata dagli uomini per gli uomini. Un modello di riferimento per tutte le scrittrici del Novecento”. E per tutte le donne, ancora oggi.