Il Montiferru devastato dagli incendi. Rabbia e dolore sui social: “Un disastro”

Non sono state ancora domate le fiamme che da ieri stanno devastando numerosi ettari di verde nel Montiferru nei territori dei Comuni di Cuglieri, Santu Lussurgiu, Bonarcado, Scano di Montiferro, Tresnuraghes e Porto Alabe. Mentre Vigili del fuoco, uomini del Corpo forestale e volontari sono ancora al lavoro per spegnere i roghi e capire l’origine degli incendi,  sui social sono tante le reazioni di rabbia e dolore per boschi, campi coltivati e allevamenti ridotti in cenere. Su Facebook sono in tanti ad aver postato le foto dell’ olivastro millenario di Sa Tanca Manna, a Cuglieri, che è stato letteralmente bruciato dal fuoco.

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“È ancora presto per poter capire quale sia stata la dinamica del disastro che ha investito il Montiferru – così il sociologo e scrittore Nicolò Migheli sul rogo di Santu Lussurgiu -. L’ultimo incendio di queste dimensioni fu nel 1994. A prima vista questa volta sembra peggio e le emozioni: rabbia e sconforto hanno la meglio sulle analisi razionali.  Io mi limito nell’osservare che ogni anno territori risparmiati per decenni vengono incendiati, quasi ci fosse un turno. Mi chiedo fino a quando si vorrà andare avanti così: intervenire sull’emergenza e non sulla prevenzione e sulla cura del bosco. Me lo chiedo perché intorno agli spegnimenti gira un business notevole” .


Parla di mancata prevenzione anche Pier Franco Devias indipendentista di Liberu: “Tutto ciò non accade per sfortuna, o per caso. Accade perché chi ha il potere di prendere delle contromisure adeguate forse non fa le mosse giuste. Anni fa noi di Liberu lanciammo la campagna ‘Firma su fogu’. Raccogliemmo migliaia e migliaia di firme e le portammo in Regione, nelle mani dell’allora assessora all’Ambiente. Chiedevamo sostanzialmente tre cose: una forte e costante campagna di sensibilizzazione ed educazione in tutte le scuole; la dotazione da parte della Regione di un nuovo parco mezzi antincendio e di elicotteri e aerei di proprietà regionale, per scongiurare alla radice anche ogni lontana ipotesi di business degli incendi legati al costoso affitto dei mezzi; la terza, che la Regione si facesse portavoce nei confronti del governo italiano di una proposta per l’inasprimento delle pene per gli incendiari, equiparando questo crimine a una tentata strage. Nessuna delle nostre proposte venne accolta – conclude –  né dalla vecchia giunta, né da questa, per quanto è probabile che quelle richieste supportate dalle firme di migliaia di cittadini sardi siano ancora negli stessi cassetti”.

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Ha affidato la sua reazione a Facebook anche Nora Stassi, nota per essere stata l’attrice protagonista del film L’Agnello: “Il Montiferru è avvolto, sbranato dilagnato dalle fiamme. Non si riesce a fermare quest’ incendio in quel posto di mondo che per anni è stata la mia casa. Quei boschi mi hanno accolta quando nemmeno io sapevo accogliermi. Santu Lussurgiu è stata casa mia, mi faceva bene e male in quel momento di vita. Ero troppo fragile e acerba per capire che dopo mi avrebbe solo riempito il cuore. Ho una sola famiglia e sono mia madre e mia sorelle per le quali darei la vita. Ma quella è stata casa mia, lì ci sono molti dei ricordi più forti che ho”.

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