Una manifestazione per chiedere misure urgenti contro la crisi che sta mettendo in ginocchio i lavoratori delle campagne. Non solo, anche interventi contro il caro prezzi e contro una burocrazia ritenuta troppo lenta. In più la proposta di un piano straordinario da attuare grazie ai fondi del Pnnr che arriveranno dal Governo.
Oltre mille tra agricoltori e allevatori, accompagnati da sindaci e amministratori locali, si sono ritrovati oggi a Cagliari per aderire alla manifestazione indetta dalla Coldiretti. Una mobilitazione nazionale per dire basta alle speculazioni e al caro prezzi che sta mandando sul lastrico migliaia di aziende agricole. “Il caro prezzi è frutto di dinamiche internazionali che non possiamo sottovalutare ma meritano di essere analizzate – dice il presidente di Coldiretti Sardegna, Battista Cualbu -. Per questo abbiamo studiato e presentato alla Regione un piano che potrebbe contribuire al rilancio della nostra Isola attraverso l’agricoltura”.
“Ricoltivare” la Sardegna, recuperando 100mila ettari per produrre il 40 per cento del fabbisogno di mangime e per l’immediato un intervento straordinario “salva agricoltura”. Sono due delle proposte consegnate ai capigruppo del Consiglio regionale presenti in piazza insieme al presidente del Consiglio Michele Pais ed al prefetto di Cagliari.
Tra le proposte, si legge in un comunicato, quello di aprire un “cantiere Sardegna”, da finanziare con il Pnrr (piano nazionale di ripresa e resilienza), per costruire un’isola indipendente dal punto di vista economico, energetico e delle materie prime e con una pubblica amministrazione a burocrazia zero che le consenta di rilanciarsi concretamente. “Da circa 20 anni la Cina ha messo in atto un programma di acquisizione dei terreni per coltivare i propri prodotti, cosi come hanno fatto altri Stati. Oggi con l’aumento della popolazione cinese porta a far diminuire le disponibilità alimentari per il resto del mondo con un aumento conseguente dei prezzi – afferma il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba -. Se oggi non interveniamo concretamente per il futuro saremo destinati ad una sudditanza alimentare e di approvvigionamento delle materie prime”.
Durante la manifestazione i giovani agricoltori hanno regalato ai passanti un carciofo con un biglietto che invita i cittadini all’acquisto di prodotti locali. “Il caro prezzi sta colpendo indistintamente imprese e famiglie – spiega Frediano Mura -, per questo oggi più che mai è fondamentale una solidarietà comunitaria che promuova l’economia circolare e sostenibile portando a tavola il cibo prodotto in Sardegna dalle aziende agricole locali. In tutta la mattina i giovani agricoltori hanno regalato mille carciofi”. I giovani di Coldiretti denunciano inoltre la lentezza degli uffici di Argea, l’ente agricolo sardo, simbolo, secondo gli agricoltori della burocrazia lumaca che sta rallentando tutte le pratiche comunitarie e i ristori destinati alle aziende agricole. A.D