di Umberto Zedda
Dopo settimane di incertezze e preoccupazioni la situazione del Mercatino Cuore di Sant’Elia a Cagliari sembra aver trovato un equilibrio positivo. Grazie alla mediazione della Confesercenti e al dialogo con l’amministrazione comunale, le criticità legate alla gestione e alla sicurezza sono state affrontate con soluzioni concrete.
Secondo Marco Medda, presidente della Confesercenti, l’obiettivo principale era quello di concentrare in un’unica area tutti i mercatini spontanei della città, ed è stato raggiunto con successo: “Abbiamo 23 nazionalità rappresentate e oggi contiamo 420 presenze. I rapporti con il Comune sono ottimi, anche se recentemente c’è stata una gestione restrittiva della sicurezza. Tuttavia, abbiamo dimostrato di poter garantire un mercato sicuro e ben organizzato”.
Uno dei principali punti di discussione è stato l’impatto delle partite del Cagliari sul regolare svolgimento del mercato. La proposta della Confesercenti è quella di ridurre il numero massimo di banchi da 420 a 300 nelle giornate in cui le partite iniziano alle 15:00, mantenendo le postazioni fisse e limitando l’accesso per chi si presenta occasionalmente: “In questo modo garantiamo ordine e pulizia, evitando problemi legati a una gestione poco attenta delle aree di vendita”, spiega Medda.
Secondo il presidente i veri penalizzati sono gli operatori con partita Iva, mentre per gli hobbisti, che possono vendere solo per un massimo di 30 giorni all’anno e con un limite di 5.000 euro di incassi, l’impatto è minore. Anche la questione della gestione dei rifiuti sta trovando un miglioramento: “Abbiamo ereditato delle difficoltà preesistenti, ma la situazione è già molto meglio rispetto al passato, quando i cassonetti traboccavano di rifiuti. Ora stiamo cercando di regolamentare il conferimento, con un’isola ecologica e un maggiore controllo – sottolinea Medda –. Dovrebbe però esserci maggiore coordinamento perché qui si raccolgono anche i rifiuti del mercato del borgo, e la regolamentazione dovrebbe essere a carico della città metropolitana essendo questa zona collettore di rifiuti di tutto l’hinterland”. La Confesercenti chiede anche all’amministrazione un regolamento specifico per gli hobbisti, al fine di selezionare con precisione chi può partecipare.
Dal punto di vista burocratico, il mercato rappresenta un’opportunità di crescita economica per molti. Nicola Murru, direttore della Confesercenti, evidenzia che attualmente vi operano 120 partite Iva tra ambulanti regolari, 80 partite Iva di chi si occupa della raccolta e smaltimento di ferro, e 50 partite Iva tra i venditori appartenenti alla comunità rom. “Gli hobbisti sono circa 130-150, e tra questi alcuni hanno già intrapreso un percorso per diventare imprenditori regolari. Seguiamo chi vuole mettersi in regola, aiutandolo nella contabilità e nella burocrazia”, aggiunge Murru.
In prospettiva, la città di Cagliari sta valutando nuove soluzioni per la collocazione futura del mercato, in vista dei lavori che interesseranno il nuovo stadio. C’è ancora un anno di tempo prima dell’inizio dei lavori previsti nella zona, e si stanno vagliando diverse opzioni per garantire una sistemazione adeguata. “La città si è innamorata di questo posto, e bisogna capire come regolamentarlo al meglio”, conclude Medda. Il Mercatino Cuore di Sant’Elia, quindi, non solo resiste alle difficoltà, ma continua ad evolversi per garantire un equilibrio tra legalità, sicurezza e opportunità per i venditori e per tutta la comunità.