Il Mercatino Cuore di Cagliari bloccato dal calcio, i commercianti: “Ci stanno mettendo in ginocchio, così non possiamo vivere”

di Umberto Zedda

“Molti espositori aspettano la domenica per poter portare il pane a casa, ma per la quarta volta gli accordi presi con la giunta precedente sono stati disattesi. Con l’arrivo del nuovo stadio, che fine faremo?”.

Giorgio Atzori, fondatore del Mercatino Cuore di Sant’Elia e amministratore della pagina Facebook con oltre 12.000 iscritti, non usa mezzi termini. Dopo i vari incontri e gli accordi ottenuti con la vecchia amministrazione gli ambulanti sono stanchi di decisioni calate dall’alto senza alcun preavviso.

Ancora una volta, il mercatino non ci sarà. Il motivo? La partita del Cagliari del 9 febbraio in programma alle 15. La precedente amministrazione aveva stabilito che, in occasioni come questa, il mercato avrebbe chiuso alle 12 per permettere la pulizia dell’area prima dell’arrivo dei tifosi. Una regola chiara, che però l’attuale giunta ha ignorato per ben quattro volte.

“È assurdo che il sindaco abbia firmato la sospensiva senza nemmeno avvisare la Digos”, denuncia Atzori. “Perché l’amministrazione non ha parlato con le categorie interessate?”.
A pieno regime il mercatino “Cuore” arriva addirittura a 600 espositori di cui il 90% ne ha bisogno per vivere. “Quasi tutti gli ambulanti sono over 40 e senza ammortizzatori sociali. Alcuni quando va bene incassano 30/40 euro, quando va male nulla, ma ora vediamo un mese volato all’aria”.

Anche Sandro Loporto, responsabile del settore hobbisti lato mare e collaboratore di Confesercenti, attacca: “Capiamo le problematiche legate alle partite. Abbiamo accettato la chiusura anticipata contro il Napoli, ma chiudere anche per una partita come quella contro il Parma è inaccettabile. Non capiamo quale sia il problema. I nostri addetti sgomberano massimo alle 12 e 30, per permettere alle squadre di pulizia il riordino dell’area, così che, quando arrivano i tifosi sia tutto sistemato, ma così ci stanno mettendo in ginocchio – evidenzia -. Io in qualità di membro staff dico che dalle voci dei miei superiori la Confesercenti non ha mai mollato i rapporti col comune. So di continue interlocuzioni perché è dalla parte del benessere del mercato e del suo svolgimento regolare”.

Ma i problemi che toccano il mercatino Cuore non si fermano qui. “Quando piove è un disastro, non si è mai fatto nulla, c’è un grave problema di fogne e si allaga tutto; serve anche un’illuminazione adeguata perché chi arriva la mattina presto si ritrova al buio -continua Loporto – Speriamo ci diano un’area adeguata. Si vocifera via San Paolo, dove si metteva il circo, che andrebbe rimessa comunque a posto; se dovessimo rimanere qui l’area dovrebbe essere sistemata”, conclude.

Disagi anche sul fronte igiene. “Ci portano i bagni chimici dal venerdì; quindi, potete capire che la domenica sono sporchissimi” lamenta Atzori. E ancora “non è stato rimesso il servizio navetta, almeno per gli anziani. Aggiungere almeno una fermata al 6 che facesse il giro dello stadio così che le persone di una certa età non si debbano fare 800 metri a piedi”.
Nonostante le difficoltà, il Mercatino Cuore di Sant’Elia continua a rappresentare un punto di riferimento per espositori e visitatori. “Ogni domenica accogliamo circa 5.000 persone, con punte di 20.000 presenze nei mesi estivi”, spiega Atzori.

“Non arrivano solo da Cagliari, ma anche da fuori città, segno che il mercatino è un’importante realtà per il territorio. Come comitato chiederemo un incontro con il sindaco Zedda e con l’assessore alle attività produttive. Ci auguriamo che ci ascoltino. Non escludiamo di formare un sit-in anche se auspichiamo non si arrivi a tanto”, conclude.

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