Il marito di Michela Murgia si racconta: “La nostra era amicizia all’ennesima potenza”

Lorenzo Terenzi si è raccontato. Il marito di Michela Murgia – i due si sono sposati il 15 luglio – ha affidato a una lunga intervista sul Corriere della Sera la sua vita con la scrittrice di Cabras morta il 10 agosto per un tumore al quarto stadio con metastasi al cervello.

Era Pasqua quando la Murgia chiese a Terenzi di sposarlo, lui regista toscano. I due si erano conosciuti per le prove in teatro di Quasi Grazia, dal libro di Marcello Fois. Allora la Murgia pensava di avere un’aspettativa di vita di almeno quarantotto mesi. Infatti a Terenzi disse: “Se tra qualche anno sei libero ti va di sposarmi? Così potrò avere vicino una persona di cui mi fido per farla decidere al posto mio”. Poi il quadro clinico della Murgia è cambiato: le condizioni di salute sono rapidamente peggiorate. Il matrimonio è stato anticipato a luglio, così come la sistemazione della casa a Roma dove la famiglia queer della scrittrice ha passato gli ultimi mesi.

Ancora dalla parole di Terenzi sul matrimonio: “Lei ha avuto bisogno di me e mi ha chiesto di fare questa cosa che altrimenti non avrei mai fatto, perché non eravamo mai stati fidanzati, non c’era mai stato niente oltre all’essere fratello e sorella, due esseri umani che si erano incontrati in maniera profonda. Abbiamo riso di cose stupide e pianto di cose difficili”.

Terenzi ha poi parlato delle ultime settimane di vita della Murgia, oltre i post che la stessa scrittrice pubblicava sui social. il regista dice che “è morta serenamente, intorno a lei le persone che le volevano bene“. E aggiunge che ha mantenuto “un impressionante controllo lucido fino all’ultimo: il motore è l’amore”. La Murgia, che ha scelto i carciofi al posto dei fuori, si è fatta vestire con “un kimono fantasia e sotto aveva un vestito verde”.

Presto uscirà un libro inedito della Murgia. Nei giorni scorsi la scrittrice l’ha “dettato Riccardo Turrisi, uno dei suoi figli d’anima: faceva parte della comunità del gioco di ruolo Lot, si erano conosciuti tanti anni fa. È uno scienziato dei materiali, molto veloce a trascrivere tutto”, ha detto ancora Terenzi. Che dice di se stesso e della Murgia: “Sembravamo una coppia di ottantenni felici, ai quali basta uno sguardo per capirsi. Nel suo ultimo sguardo, mi ha detto tante cose e nessuna”.

Terenzi non nasconde che gli mancherà “quel bacino sulla fronte” che dava a Michela ogni volta che usciva dalla sua stanza. Ultimamente più che le critiche su di lei “le dava fastidio il non poter lavorare a battaglie importanti, come la gestazione per altri, i diritti delle donne trascurate, i migranti. Ci pensava anche quando stava male”.

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