La quinta edizione del Festival del turismo itinerante e delle attività ludiche e sportive all’aria aperta ha trasformato il territorio della valle del Coghinas in un palcoscenico di eccellenze locali e turismo sostenibile. L’evento, promosso dall’associazione Camperisti Torres, ha attirato oltre 2.200 partecipanti, dimostrando il crescente interesse per un approccio più consapevole al turismo. Il festival ha offerto un ricco programma di attività, spaziando dallo sport all’enogastronomia, dalla cultura alla musica. Tra le iniziative più apprezzate, il trekking notturno “Sulle tracce del muto di Gallura” e i laboratori didattici che hanno coinvolto 300 bambini delle scuole locali.
Rosario Musmeci, presidente dell’associazione, ha sottolineato l’importanza dell’evento: “Il nostro impegno è volto a valorizzare i territori e le eccellenze, offrendo alle comunità coinvolte azioni mirate di investimento e rivalorizzazione del loro patrimonio. C’è una Sardegna fruibile dodici mesi l’anno, che permette di vivere esperienze di alto profilo grazie alle ricchezze naturalistiche, architettoniche, culturali ed enogastronomiche.” Il sindaco di Viddalba, Giovanni Andrea Oggiano, ha espresso grande soddisfazione: “Siamo orgogliosi di aver ospitato la quinta edizione del Festival del turismo itinerante facendo conoscere a un pubblico più vasto il nostro territorio e le nostre peculiarità. È stata un’esperienza gratificante per tutta la comunità”. Franca Murgia, direttrice di Gal Alta Gallura-Gallura, ha rimarcato il valore del festival come piattaforma promozionale: “Si tratta di una straordinaria vetrina per promuovere i nostri progetti di cooperazione e in particolare i nostri produttori, con le loro storie e i loro progetti”.
Il festival ha anche lasciato un segno tangibile nella comunità, come sottolineato da Loredana Barra, presidente territoriale Sassari Uisp. “È ormai molto più di un evento confinato a pochi giorni l’anno, non sfrutta il territorio ma lascia qualcosa che il territorio e le comunità possano utilizzare, in una sorta di continuità virtuosa”. Tommaso Sussarello, comunicatore enogastronomo, ha enfatizzato l’approccio sostenibile del festival: “La forma di turismo che vogliamo proporre noi, lontano dall’overturism di cui si parla tanto, è rigenerativa e sostenibile”.
Lo chef Mario Sechi ha posto l’accento sull’importanza della riconoscibilità culinaria: “Il cibo è un segno di riconoscibilità per noi, un segno distintivo. In questo territorio e nella nostra isola ci sono delle potenzialità importanti, qui e solo qui, ed è importante valorizzarlo rifiutando la standardizzazione del gusto.”
Il festival ha visto la partecipazione di numerosi enti e associazioni, tra cui la Camera di Commercio del Nord Sardegna, l’assessorato regionale del Turismo, la Fondazione di Sardegna, e molti altri, dimostrando un forte impegno collettivo verso la promozione del territorio. Guardando al futuro, Rosario Musmeci ha anticipato che l’edizione 2025 si concentrerà “ancora su territori e ambiti preziosi dell’interno”, confermando l’impegno continuo verso la valorizzazione delle aree meno conosciute della Sardegna.