I timori di sabato, quando sono caduti 100 millimetri di pioggia e non facevano presagire nulla di buono, si temeva l’esondazione del fiume Cedrino, Ventiquattro ore dopo, quando i millimetri sono diventati 255, il peggio si è avverato con case ed esercizi commerciali allagati, voragini e frane nelle strade di campagna, qualche pastore rimasto isolato e la spiaggia di Cala Luna, perla del golfo di Orosei, completamente cancellata (il prima e il dopo nella foto di copertina).
È stato questo il bilancio del ciclone tunisino a Dorgali, il centro della Baronia che è stato il più colpito dall’ondata di maltempo che si è abbattuta sulla Sardegna da venerdì sera. Oggi ancora qualche nuvola in tutta l’Isola e un ridotto rischio pioggia sempre nel Nuorese, ma il peggio è passato, secondo le previsioni dell’Aeronautica militare.
La sindaca di Dorgali, Angela Testone, è pronta a chiedere lo stato di calamità naturale. Ma la situazione, nel week-end, si era fatta preoccupante anche nei Comuni di Galtellì, Irgoli, Onifai e Orosei, i quali hanno sollecitato e ottenuto dal Consorzio di Bonifica l’apertura a mare della foce del fiume Cedrino, per evitare l’allagamento della piana nei territori dei quattro paesi. Con in ciclone tunisino, il fiume infatti si è ingrossato enormemente in seguito alla tracimazione della diga di Preda Othoni e con le acque arrivate dal Sologo e alle 13.30 si è reso necessario liberare acqua.
I danni, seppure di entità minore rispetto a Dorgali, si sono contati pure a Orosei. “Le piogge hanno causato problemi nelle strade rurali e in campagna alcune abitazioni sono rimaste isolate, ma l’apertura della foce del Cedrino ha permesso di mettere in salvo la piana”, ha detto all’Ansa la sindaca Elisa Farris – Ora lavoreremo per aiutare i cittadini nelle aree colpite dai danni”.