È il cognome più famoso della sanità sarda, in quota “carriere pubbliche”. Scrivi Tidore, dici posti letto, una passione trasmessa di padre in figlio. Un marchio di famiglia, un filo rosso tra generazioni. Il senior di casa è Giorgio, top manager di strettissima osservanza Udc, uno che ha girato le Asl di mezza Sardegna. Per due anni, fino allo scorso primo giugno, è stato il direttore amministrativo dell’Azienda di Olbia. Sarà per questo che il pargolo Marcello, classe ’78, pure lui laureato in Giurisprudenza, per non restare indietro si è specializzato in Pubblica amministrazione, fino ad agganciare un posto al sole in Regione. Tidore jr dirige l’ufficio che decide gli accreditamenti di cliniche e ospedali. Come dire: passa da lui la sorte di quanti fanno business coi malati.
BANDIERA UDC. Stesso sangue e un lavoro simile, insomma. Ma a unire i Tidore è pure la fede politica. Come il padre, anche Marcello è un fedelissimo di Giorgio Oppi, ovvero il taumaturgo isolano dei posti letto, sebbene non faccia l’assessore da anni. Di più: Tidore padre, da general manager, si è spinto fino alla sanità privata, nella sua carriera. Dal primo settembre ’99 al 30 giugno 2000 – si legge nel curriculum – ha guidato le cliniche Lay e la casa di cura Maria Ausiliatrice, quando le due strutture erano ancora in mano ai Ragazzo. Poi l’ingresso della milanese Segesta, con la capofila isolana Kinetica, che si saldò all’imprenditoria sarda dei posti letto privati grazie a due “oppiani” doc. Cioè Antonio Macciotta e Sergio Porcedda, il duo del crac nella clinica “Città di Quartu”.
IL PARTICOLARE. Per la storia: Tidore padre è sbarcato in Gallura a filo con le amministrative 2011. Era l’anno delle urne aperte a Cagliari e a Olbia, una tornata elettorale che coincise con la spartizione delle Asl secondo la legge del monocolore. Quindi: in ogni Azienda, il partito scelto per governarla ha preso tutte le chiavi. Dalla direzione generale a quella amministrativa, passando per la sanitaria. Tidore, tuttavia, è dato in pole position per fare il salto alla Asl 8 di Cagliari. E sarebbe la sua prima volta nel capoluogo.
(A.C.)