È alta tensione a Nuoro nella Polizia di Stato. I sindacati denunciano “le gravi condizioni di lavoro degli agenti, con turni massacranti, carenza di formazione e trattamenti economici non riconosciuti”. Ieri il questore Alfonso Polverino ha ricevuto i rappresentanti degli organizzazioni dei lavoratori, ma l’incontro non è andato bene.
La Federazione sindcale di polizia ha quindi deciso di scrivere una una lettera aperta a Polverino. “Come possono i nostri colleghi considerare ‘amici’ i medici e gli psicologi i cui pareri sono stati utilizzati nell’ambito di procedimenti disciplinari? – si legge nella missiva – Gli agenti sono stati mandati a effettuare delicatissimi servizi, senza ricevere alcun tipo di formazione e dopo aver lavorato su ripetuti turni di servizio notturni. Fino a quando, date le condizioni di stress psicofiso, è successo l’errore: è scappato lo straniero che stavano portando per l’espulsione. Per tutta risposta il questore li ha mandati dallo psicologo, il quale ha concluso che stavano bene”.
Stando a quanto scritto dalle sigle sindacali, a dividere questore e agenti anche le falle nella sicurezza del Cpr di Macomer, il Centro di permanenza rimpatri, le cui colpe ricadrebbero sugli stessi poliziotti. “Sulla formazione dalla Questura continuano ad arrivare segnali non incoraggianti per risparmiare sulla pelle dei ragazzi da formare – attacca la Fsp -. Denunciamo ancora le azioni disciplinari sbagliate assunte verso colleghi incolpevoli che invece vengono considerati i responsabili delle falle, per non parlare delle sperequazioni e delle disparità di trattamento, anche economico”.
Insomma, una situazione per nulla facile da gestire. “A Nuoro – conclude il sindacato di Polizia – serve una immediata inversione di rotta. Il malcontento sta montando sempre più, i colleghi sono demotivati perché si persevera nel risparmiare sulla loro pelle, tentando di far pagare a loro anche gli errori altrui”.