I libri di Nuchis e Badu ‘e Carros: quando i carcerati diventano scrittori

Si intitola “I ricordi non bussano” ed è un romanzo d’amore ambientato tra Firenze e Siviglia il nuovo libro pubblicato dalla casa editrice Iniziative Editoriali: una storia di memorie e misteri che riaffiorano nella mente di un uomo al risveglio dopo un brutto incidente.

A scriverla sono stati quattordici detenuti del carcere di alta sicurezza di Nuchis, a Tempio Pausania: condannati per reati di mafia, droga e altri delitti gravi hanno seguito il corso di scrittura creativa tenuto dal giornalista ed editore Giovanni Gelsomino. Dopo un anno e mezzo di incontri il risultato è stato un romanzo a più mani, dove gli scrittori-carcerati sono riusciti a cercare una voce unica per raccontare vicende reali o inventate che sono poi confluite in una storia sola.

Il corso, realizzato in collaborazione con lo scrittore Carlo Deffenu e lo studente Federico Piras, è stato autorizzato all’interno dell’istituto dalla direttrice Carla Chiaravella. Non è l’unica attività culturale pensata per i carcerati di Nuchis, che hanno accesso a percorsi scolastici e universitari: ottanta di loro attualmente frequentano corsi per il diploma, venticinque pensano alla laurea.

“Evasioni di inchiostro” delle edizioni Voltalacarta è invece la raccolta di racconti, poesie e favole realizzata da dieci carcerati di Badu ‘e Carros che hanno seguito il laboratorio di scrittura curato tre anni fa dallo scrittore Alberto Capitta e dall’editor Piero Fadda. Il libro è stato pubblicato a spese della Fondazione Casa di Carità di Nuoro e il ricavato delle vendite è stato destinato a finanziare nuove attività formative all’interno della sezione Alta Sicurezza del carcere nuorese.

F.M.

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