I fondi dell’8xMille alla Chiesa di Cagliari: spese per solidarietà, cura e patrimonio culturale

Un racconto di impegno, attenzione alle fragilità e valorizzazione del patrimonio culturale: è questo il bilancio presentato dalla Diocesi di Cagliari nella Sala Benedetto XVI della Curia arcivescovile, durante l’incontro promosso dal Servizio diocesano Sovvenire, in collaborazione con l’Ufficio comunicazioni sociali e la Fondazione Kalaritana Media. L’iniziativa ha offerto uno sguardo dettagliato sull’utilizzo dei fondi dell’8xMille, che nell’ultimo anno hanno portato oltre 2 milioni di euro nelle casse della Diocesi, impiegati per sostenere attività pastorali, culturali e caritative.

Coordinata da Maria Luisa Secchi, direttrice dell’Ufficio comunicazioni sociali, la mattinata ha visto gli interventi di numerosi esponenti del mondo ecclesiale. Monsignor Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari, ha sottolineato il valore dell’Accordo di revisione del Concordato del 1985, definendolo un momento cruciale basato su giustizia, solidarietà e corresponsabilità, valori che oggi trovano attuazione nella gestione trasparente e partecipata delle risorse economiche.

Don Alessandro Simula, responsabile del Servizio Sovvenire, insieme a don Giuseppe Camboni (vicario per i beni temporali), Massimiliano Rocco (economo diocesano), don Mario Pili (direttore tecnico per i beni culturali) e Marcello Porceddu (referente Caritas), ha illustrato la varietà dei progetti sostenuti. Tra le voci principali: aiuti per famiglie in difficoltà, percorsi educativi per i giovani, supporto agli anziani e ai malati, manutenzione delle strutture parrocchiali e promozione della catechesi.

Durante l’evento sono stati presentati anche un video-documentario e il nuovo sito web del Servizio Sovvenire, nati con l’intento di rafforzare la trasparenza e la partecipazione dei fedeli. Le cifre mostrano una distribuzione attenta e articolata delle risorse, con un milione di euro destinato al culto e alla pastorale e un altro milione per la carità. Ulteriori fondi arrivano direttamente dalla Conferenza Episcopale Italiana, potenziando l’intervento su più fronti, dai senzatetto all’accoglienza dei sacerdoti, passando per le missioni internazionali.

Nel corso dell’ultimo anno, la Chiesa diocesana ha destinato importanti risorse economiche a numerosi ambiti della vita pastorale, sociale e caritativa. In particolare, 452.500 euro sono stati impiegati per il sostegno diretto alle famiglie in difficoltà, attraverso aiuti economici, supporto psicologico e programmi di accompagnamento genitoriale. Ai giovani sono stati dedicati 85.500 euro, utilizzati per promuovere attività educative e per la ristrutturazione di oratori, luoghi fondamentali per l’aggregazione e la crescita dei ragazzi. Un investimento significativo, pari a 354.500 euro, è stato riservato alla formazione teologica e alla catechesi, mentre 136.000 euro sono stati destinati a iniziative rivolte agli anziani, ai malati e ai detenuti. Per il sostegno alle missioni sono stati stanziati 43.000 euro.

Per quanto riguarda le strutture, 325.000 euro sono stati impiegati per l’edilizia di culto e per opere parrocchiali, mentre 612.600 euro hanno coperto le spese relative al funzionamento degli uffici pastorali e alla manutenzione ordinaria degli edifici diocesani. A queste somme si aggiungono ulteriori fondi provenienti direttamente dalla Conferenza Episcopale Italiana. Tra questi, 355.000 euro sono stati utilizzati per la manutenzione delle chiese, 636.200 euro per la gestione pastorale e curiale, e 43.000 euro per le missioni internazionali e l’accoglienza dei sacerdoti provenienti dall’estero. Inoltre, 284.500 euro sono stati erogati come aiuti diretti a persone in difficoltà, e 587.500 euro sono stati destinati a opere caritative in favore di senzatetto, famiglie fragili e persone indigenti. Si tratta di un impegno complessivo che testimonia concretamente l’attenzione della Chiesa verso i bisogni reali delle comunità e la volontà di tradurre in azioni concrete il messaggio evangelico della carità.

Nel corso della mattinata è emersa con forza l’idea che l’8xMille non rappresenti solo un meccanismo fiscale, ma un vero strumento di costruzione comunitaria. Grazie a questi fondi si generano opportunità di lavoro, si consolidano reti sociali e si coinvolgono volontari e professionisti in un percorso condiviso. In chiusura, don Simula ha lanciato un appello alla corresponsabilità: ogni fedele è chiamato a fare la sua parte, non solo firmando per l’8xMille, ma anche partecipando attivamente alla vita della comunità ecclesiale e civile.

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