Un sequestro di persona, non un allontanamento volontario. E’ questa la convinzione, che a un mese dalla scomparsa, si è fatta strada tra i familiari di Irene Cristinzio, la professoressa di lettere in pensione scomparsa da Orosei lo scorso 11 luglio.
Il fratello della donna, Michele Cristinzio, attraverso la Nuova Sardegna ha lanciato una sorta di appello agli eventuali rapitori: “Sono pronto a consegnarmi e fare uno scambio di persona con mia sorella Irene. Se qualcuno la tiene in ostaggio non le faccia del male”.
Gli investigatori (a coordinare le indagini è il sostituto procuratore di Nuoro Andrea Schirra) continuano a privilegiare l’ipotesi dell’allontanamento volontario. Tuttavia, fanno notare i familiari, non c’era alcun motivo per cui Irene potesse compiere un gesto del genere. E anche il comportamento del giorno della scomparsa non sostiene un’ipotesi simile: la donna uscì di casa verso le 6,30, indossando una tuta, per andare a fare un po’ di jogging come tutte le mattine.
Intanto tra oggi e domani sarà avviata una nuova fase di ricerche con l’ausilio di cani molecolari provenienti da Livorno.