Sardegna tra le prime regioni d’Italia per copertura vaccinale. Da un confronto con i dati nazionali l’Isola risulta superiore alla media in tutte e tre le fasi (2015, 2010 e 2001) per anti morbillo, parotite, rosolia e pertosse. Ma non per la vaccinazione antimeningococco C: 38,1% di vaccinati contro la media nazionale del 51%. La copertura in Sardegna risulta più bassa anche sul tetravalente anti meningococco: 22,4 per cento rispetto al 33,2 che si registra nel resto d’Italia. “Il motivo è dovuto all’introduzione delle vaccinazioni nel calendario regionale soltanto dai primi mesi del 2017”, spiega Aldo Manzin, docente di Microbiologia e Virologia all’Università di Cagliari e delegato regionale dell’Amcli, l’Associazione microbiologi clinici italiani.
I dati sardi al centro del confronto col quadro nazionale sono stati forniti da Gabriele Mereu, responsabile del Servizio vaccinoprofilassi della Assl di Cagliari. I numeri saranno illustrati domani nel corso di un incontro in programma presso la sala congressi della Cittadella universitaria di ai Monserrato. Spicca, tra le coperture, quella contro la varicella ai 24 mesi di età: 81 per cento nell’Isola e 92 per cento nella Assl del capoluogo rispetto al 45,6 della media nazionale). Ai 6t anni, 64,2 per cento in Sardegna contro il 31,5 nel resto del Paese. “Questi dati verosimilmente miglioreranno grazie all’introduzione dell’obbligo vaccinale e alla messa a regime dell’anagrafe vaccinale informatizzata che è operativa in Sardegna dai primi mesi del 2017”, spiega ancora Manzin. “Per quello che riguarda l’attività di sorveglianza dello scorso anno – riassume Mereu – i dati del servizio Vaccinoprofilassi di Cagliari, solo per il territorio di competenza del capoluogo, riferiscono 30 casi di morbillo, 3 di parotite, 4 di rosolia congenita, 4 di rosolia in adulti, di cui 3 in gravidanza, 73 di varicella e 20 di malattie batteriche invasive”.