“Verso Graziano Mesina una vendetta di Stato. Hanno aperto le porte del carcere per mandarlo a morire nel reparto detentivo ospedaliero”. Così sui social la Garante dei detenuti della Sardegna, Irene Testa. “Da oltre un anno le sue legali presentavano istanze rispetto alla sua grave condizione sanitaria – ricorda Testa -. Ma non c’è stata pietà né senso di umanità. Non c’è stato il rispetto del diritto che consente anche a chi ha sbagliato di poter coltivare affetti e di poter scontare la detenzione nel luogo di residenza”.
Lo Stato, ribadisce, “ha applicato con lui la vendetta. Come appunto anche ‘Grazianeddu‘ fece da ragazzino cresciuto in una cultura difficile. Ma è grave che la vendetta sia stata praticata dallo Stato in un Paese dove lo stato di diritto deve essere il faro della giustizia”.