Graffito sulla Torre spagnola del Poetto. Grig: “Dopo due anni nessun intervento”

Nuova azione del Grig (Gruppo di intervento giuridico) per ripulire la Torre spagnola (o Torre di mezza spiaggia) del Poetto di Cagliari da un graffito fatto a fine agosto del 2017. Il presidente dell’associazione ambientalista, Stefano Deliperi, ricorda che in un solo gesto “sono stati compiuti almeno tre reati: danneggiamento, degrado di beni, tutelati con vincolo ambientale o paesaggistico e deturpamento di bene culturale”. Non appena fu scoperto il fatto, l’allora sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, interessò la Procura per i reati commessi contro uno dei simboli di Cagliari e assicurò di riportare la Torre al suo stato originario. “Dopo quasi due anni – lamenta il presidente del Grig –  lo sconcio è ancora lì, nonostante più richieste d’intervento e una formale istanza inviata lo scorso 6 aprile. Non è street art, non si tratta di dar lustro a muri degradati, è vandalismo. Non si tratta di Banksy, si tratta di cafoni e delinquenti”.

Il Gruppo di intervento giuridico torna all’attacco con una nuova richiesta, del 9 luglio, alla soprintendenza e al sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu, per l’adozione di necessari provvedimenti necessari per la ripulitura della Torre spagnola. L’amministrazione comunale ha risposto, fornendo una copia della segnalazione del 2017 alla Procura, all’Agenzia del demanio e alla soprintendenza. Inoltre, è stata fornita anche la risposta dell’Agenzia del demanio (nota del 28 settembre del 2017) che, dopo un sopralluogo chiedeva l’intervento della soprintendenza in quanto bene demaniale statale qualificato bene culturale. “A Orosei lo scempio sulle rocce di Cala Liberotto è stato ripulito in pochi giorni, ad Alghero l’analogo vandalismo sulle rocce di Capo Caccia è stato ripulito a tempo di record dopo un paio di giorni. A Cagliari ignavia. Sarebbe ora di far seguire i fatti alle parole”, conclude Deliperi.

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