Tra le 28 porte della Misericordia che saranno aperte in Sardegna nei prossimi giorni, in occasione del Giubileo indetto da Papa Francesco, tre saranno a Cagliari: in Cattedrale (portale del transetto destro), nella Basilica di Nostra Signora di Bonaria (portone sinistro) e nella chiesa di Sant’Ignazio (porta destra), cioè le tre chiese toccate da Bergoglio nella sua visita a Cagliari nel settembre 2013, la prima dopo l’insediamento.
La prima porta santa ad essere aperta sarà quella della Cattedrale alla mezzanotte tra sabato 12 e domenica 13, poi toccherà a quella di Bonaria (alle 16 di domenica) e quindi quella di Sant’Ignazio (domenica sera alla 19:30). Resteranno aperte sino a domenica 13 novembre. La processione verso la Cattedrale, animata dalla Pastorale giovanile, partirà alle 23 da viale Buoncammino, di fronte all’ex carcere con una fiaccolata che si concluderà in piazza Palazzo. Le iniziative giubilari, che sono state presentate oggi dall’arcivescovo di Cagliari, monsignor Arrigo Miglio, sono state inserite in un calendario di massima che è già stato definito sino a novembre 2016. Martedì 19 gennaio è fissato il giubileo degli operatori sanitari, mentre il 2 febbraio ci sarà il giubileo della vita consacrata. Il 24 aprile si celebrerà il giubileo per i ragazzi dai 13 ai 16 anni e domenica 29 maggio quello dei diaconi, mentre il 3 giugno sarà la volta del giubileo dei sacerdoti. Sempre a giugno (il 12) si celebrerà il giubileo dei malati e dei disabili. Domenica 25 settembre ci sarà il giubileo dei catechisti e il 6 novembre quello dei carcerati. “Papa Francesco ci chiede di non fare cose spettacolari e troppo esteriori e di curare l’interiorità, ma il giubileo deve essere anche concreto attraverso opere di misericordia corporale materiale e spirituale – ha spiegato Miglio – ecco perchè il giubileo lascerà un segno concreto con la creazione, dopo la ristrutturazione, del centro di accoglienza Santa Croce, accanto all’omonima basilica in Castello che nel tempo ha ospitato l’antica abitazione del parroco. Il centro sarà affidato alla Caritas diocesana. L’indulgenza data nel giubileo con il passaggio attraverso la porta Santa non è un’amnistia e non sostituisce la confessione – ha precisato l’arcivescovo – ma rappresenta un cammino spirituale che vuole aiutare il penitente, pentito e assolto, a riparare i guasti fatti e capire cosa è un peccato”.
Foto Roberto Pili